La mappa rappresenta le coste e i confini interni dell’America Centrale e le parti adiacenti dell’America del Nord e del Sud.
Segni convenzionali
Pieno, nero – territori non centroamericani;
solchi nel pieno – i confini tra gli Stati non centroamericani;
linee – la costa e i confini interni tra gli Stati;
scritte braille – nomi o iniziali del nome dello Stato;
il vuoto è il mare o, se all’interno della costa, il territorio degli Stati centroamericani.
Esplorazione
Disponete la mappa per il lungo, con l’angolo tagliato in alto a destra. Così il nord è sul lato lungo più lontano da voi.
Una prima esplorazione a due mani vi fa subito trovare un’area tutta piena in basso a destra: quella è parte del continente sudamericano. Se cercate altre aree piene ne troverete a sinistra in alto ed è un po’ del Messico, che fa parte dell’America del nord.
Per una dettagliata descrizione dei due continenti consultate le tavole relative.
A partire dall’angolo alto destra è tutto mare, specie Oceano Atlantico. A partire dall’angolo in basso a sinistra è Oceano Pacifico.
L’itinerario Atlantico
In piccioletta barca seguiremo idealmente con le nostre dita la costa Atlantica cominciando da nord-ovest, angolo alto a sinistra.
La parte piena, cioè la terra, qui è il Messico e il mare alla sua destra è l’amplissimo golfo del Messico. Che sia un grande golfo lo capite meglio osservando la tavola del Nordamerica.
È da queste acque calde che parte la corrente che attraversa tutto l’Atlantico e va a bagnare l’Europa nord-occidentale, portandole un po’ del caldo dei tropici: qui siamo attorno al Tropico del Cancro.
Seguite la costa che fa un’ampia curva e quando si volge ad est ci si para davanti una penisola che punta verso nord-est: è la penisola dello Yucatan, la cui porzione settentrionale è occupata dallo Stato omonimo appartenente alla federazione del Messico. Aggiriamo anche questa penisola e ci troviamo al di fuori del golfo del Messico, e al di fuori dell’America del Nord.
Oltre lo Yucatan entriamo nell’America Centrale e perciò le terre qui rappresentate sono vuote all’interno.
L’America Centrale è come un ponte sottile, molestato da una parte e dall’altra da ben due oceani e occupato da otto Stati. Il primo che incontriamo sulla nostra costa è il Belize (sigla esterna “BEL”) alla base dello Yucatan, una piccola monarchia del Commonwealth, come diversi altri piccoli Stati insulari delle piccole Antille qui attorno.
Poi la costa fa quasi un angolo retto e piega ad est: è la costa dell’Honduras (sigla esterna “HOND”), con capitale Tegucigalpa. È una repubblica presidenziale come tutte quelle che incontreremo dopo qui sulla terraferma.
Poi la costa si volge ancora a sud ed è in Nicaragua (scritta per esteso all’esterno), con capitale Managua, bagnato anche dal Pacifico, così come il Costa Rica che segue (scritta per esteso dall’altra parte), con capitale San Josè, mentre la costa va verso est e il ponte dell’America Centrale si fa più sottile.
Poi si assottiglia definitivamente nel successivo Stato di Panama (scritta per esteso all’esterno), il cui territorio appare a zig-zag e al centro del quale è stato praticato il famoso Canale di Panama (quella righetta punteggiata che attraversa il Paese), opera grandiosa che mette in comunicazione i due oceani e permette di evitare di fare il giro di tutto un continente per passare da una parte all’altra. La capitale è Città del Panama.
Qui finisce il Centro America, al confine tra Panama e la Colombia, il grande Stato la cui costa volge verso nord-est. Un confine serpeggiante lo divide dal Venezuela, ma qui interrompiamo il nostro tragitto perché ne descriviamo i confini e le coste nella mappa dedicata appositamente al Sudamerica.
Itinerario del Pacifico
Con rapida mossa che non la realtà, ma la mappa ci concede, attraversiamo la Colombia e prepariamoci a risalire da sud la costa occidentale, quella bagnata dal Pacifico.
Al confine colombiano abbandoniamo il Sudamerica, ritroviamo Panama con la sua forma sinuosa, l’istmo tagliato dal Canale, ed i piccoli Stati dell’America Centrale. Risaliamo e dopo le coste panamensi incontriamo il Costa Rica e il Nicaragua. Ricordate? Li avevamo toccati anche nell’itinerario precedente quando seguivamo le coste atlantiche.
Dopo, il Pacifico tocca due Stati che non si affacciano anche sull’Atlantico e sono prima El Salvador, piccolino (scritta estesa all’esterno) con capitale San Salvador, e poi, più grande, il Guatemala (sigla “GUATE” all’esterno) e Ciudad de Guatemala come capitale.
Risalendo, oltrepassiamo il confine nord del Guatemala e ci ritroviamo in Messico, in particolare nello Stato del Chiapas.
Su e giù per i Caraibi
Se dall’angolo in alto a sinistra seguite il margine superiore della mappa, trovate un’altra bolla piena: è la parte più meridionale della Florida. E’ uno degli Stati a stelle e strisce e anzi uno dei più meridionali. Il resto degli USA è oltre la mappa.
È una penisola che si distacca dalla massa continentale del Nordamerica. Quando fu scoperta nel 1500, l’accento era sulla I e voleva dire fiorita. Adesso la pronuncia inglese ha spostato l’accento sulla O. Qui ci sono i famosi parchi di divertimento, i coccodrilli e Capo Kennedy per i lanci spaziali.
Spostatevi un po’ a destra, cioè ad est e troverete, in parte a cavallo del tropico ma soprattutto sopra, un folto arcipelago: sono le Bahamas (scritta estesa), un regno che fa parte del Commonwealth. Il mare attorno a tutte queste isole e a quelle che incontreremo più oltre è l’oceano Atlantico che prende qui il nome di Mar dei Caraibi o Mar delle Antille.
La Florida sembra quasi un dito puntato verso la sottostante Cuba (scritta estesa) ma, prima di arrivarci, tra le due però c’è uno stretto. Il tropico passa proprio in mezzo a questo che è lo stretto di Florida, 180 km che tanti cubani oppositori di Fidel Castro hanno attraversato con i mezzi più disparati.
Cuba è grande come un terzo dell’Italia con quasi 15 milioni d’abitanti, L’Avana è la capitale ed è una repubblica socialista.
A sud di Cuba, a partire da sinistra, proprio attaccata c’è l’Isla de la Juventud e più a sud il Cayo Largo (sigla “CAY”) appartenenti a Cuba. Un po’ più a destra c’è Jamaica (sigla “JA” all’interno), una monarchia del Commonwealth con capitale Kingston.
Ad est di Cuba invece c’è Ispaniola, grande isola divisa in due Stati: Haiti a sinistra (sigla “HA”), una repubblica con capitale Port-au-Prince, e Repubblica Dominicana, capitale Santo Domingo (sigla “REP D“ esterna) a destra.
Oltre Ispaniola, ad est c’è l’ultima delle grandi Antille: Portorico (sigla “PR” esterna), uno Stato associato agli Stati Uniti con capitale San Juan.
Oltre Portorico c’è un festone di isole che scende ad arco verso il Sudamerica e che, complessivamente, sono le Piccole Antille, a cui abbiamo cercato di accostare dove possibile il nome o la sigla:
“BVI” – British Virgin Islands (Isole Vergini Britanniche) appartenenti al Regno Unito;
“AAB” – Antigua e Barbuda, che costituiscono il piccolo Stato di Barbuda con capitale Saint John’s.
Poi scendendo:
Montserrat, anch’essa inglese;
Guadalupe, che dipende dal governo francese;
Dominica, che è una piccola repubblica (da non confondere con la repubblica dominicana) con capitale Roseau;
Martinica, dipendente dalla Francia;
Barbados (sigla “BARB”), piccola monarchia del Commonwealth con capitale Bridgetown;
Saint Lucia, anch’essa piccola monarchia del Commonwealth con capitale Castries;
Grenada (sigla “GREN”) monarchia come sopra con capitale Saint George;
Trinidad e Tobago, che formano un’unica repubblica con capitale Port of Spain, ormai vicinissime al Venezuela.