La mappa rappresenta in modo schematico la parte della città racchiusa dalla cinta muraria.
Segni convenzionali
Le linee esterne, più grosse, rappresentano le mura;
quelle interne, più sottili, le strade principali;
i pieni sono Piazza del Campo e la fortezza di Santa Barbara;
i tondini col buco sono le porte;
la croce indica il Duomo (Santa Maria della Scala) e la relativa piazza del Duomo.
Il giro delle mura
Siena, che conta solamente un po’ meno di 60mila abitanti, è però universalmente conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico, paesaggistico e per la sua sostanziale unità stilistica dell’arredo urbano medievale, nonché per il celebre Palio. Nel 1995 il suo centro storico è stato inserito dall’UNESCO nel Patrimonio dell’umanità.
Disponete ora la mappa con la scritta in nero e in braille in basso. Così avete il nord in alto.
La forma complessiva della città potrebbe essere racchiusa dentro un triangolo col vertice a nord e la base a sud. Osservate infatti che la linea grossa che rappresenta le mura, a nord fa una curva stretta, come una punta, mentre a sud è proprio una linea retta. La città stessa è inoltre divisa in tre settori attraversati da tre grandi vie che, convergendo al centro nei pressi di Piazza del Campo, raggiungono approssimativamente i tre vertici. Il territorio dentro le mura della città è infatti suddiviso in “terzi”, un tempo utilizzati per l’amministrazione e l’organizzazione delle milizie cittadine, ciascuno dei quali ha il suo stemma.
Certo, la mappa vi rappresenta la città su un piano, ma nella realtà è tutta un saliscendi perché si estende su tre colli.
Partiamo dal vertice settentrionale allora. Lì troviamo il primo tondino bucato che indica la Porta Camollìa. Da qui la via francigena entrava in città. Questa, come diverse delle successive, è una porta ancora piuttosto integra come pure le mura.
Com’è ovvio le porte si trovano nel punto in cui le strade raggiungono le mura e perciò, se seguiamo la linea esterna, ad ogni strada che la raggiunge troveremo il tondino bucato della relativa porta.
Noi seguiamo le mura in senso orario e scendiamo perciò in direzione sud-est. Nel punto in cui la prima strada raggiunge le mura c’è un varco, non proprio una porta, detta dai senesi “Le Lupe”, per la presenza di due statue di lupe.
Scendiamo ancora di un centimetro e troviamo Porta a Ovile. Seguendo le curve delle mura, arriviamo alla porta più orientale della città: Porta Pìspini.
Ora le mura piegano verso sud-ovest e la porta successiva è Porta Romana da dove la via Francigena usciva dalla città dirigendosi verso Roma.
Proseguiamo lungo quella che abbiamo paragonato alla base di un triangolo e al centro ci troviamo Porta Tufi.
Le mura piegano verso nord-ovest. La prima delle porte occidentali è Porta San Marco, la seconda è Porta Laterina dove c’è il cimitero del Laterino.
Risalendo arriviamo a Porta Fontebranda, più o meno alla stessa altezza di Piazza del Campo che trovate all’interno rappresentata da un pieno semicircolare.
Procedendo verso l’alto, sempre seguendo le mura, troviamo un pieno esterno ad esse, unica eccezione nel nostro schema della pianta della città: è la fortezza di Santa Barbara, costruita dai fiorentini nel 1500 dopo aver conquistato Siena e abbattuto la repubblica senese che durava da quattro secoli. Adesso, più pacificamente, è un giardino pubblico e ci fanno il cinema d’estate.
L’ultima porta che incontriamo sul nostro cammino, a poca distanza dal vertice nord, è Porta Fonte Giusta o Giustizia, nella contrada dell’Istrice.
Nella nostra mappa non abbiamo riportato le 17 contrade che si contendono il Palio, per non complicare il disegno.
Entriamo in città
Come pellegrini venuti dalla Francia, entriamo da Porta Camollìa, confortati dall’iscrizione latina “Cor magis tibi Sena pandit” (Siena ti apre un cuore più grande [della porta che stai attraversando]).
Via Camollìa è quella che percorriamo scendendo a sud. È una strada larga, importante e quasi rettilinea che scendendo cambia nome: prima diventa via Montanini, poi via Banchi di Sopra. Nel punto in cui c’è quest’ultimo cambio di nome, sulla destra, cioè a est si apre piazza Salimbeni – qui non segnata – su cui si affaccia il Monte dei Paschi, banca fondata nel 1472 e dunque la più antica banca in attività (nonché la più longeva al mondo).
Lungo questo percorso troviamo due strade che vanno verso destra. La prima è via Garibaldi che arriva al varco de Le Lupe, la seconda è via Vallerozzi che giunge a Porta a Ovile: è la via centrale della contrada della Lupa ed è una lunga strada in discesa.
L’unica breve via sulla sinistra è via Fonte Giustizia, che infatti arriva alla porta omonima.
Quando ormai siamo a Piazza del Campo, incontriamo un bivio: è la cosiddetta Croce del Travaglio.
Notate che nessuna via raggiunge piazza del Campo. Questo perché per arrivarci non ci sono vie, ma passaggi coperti che attraversano i palazzi che vi si affacciano.
Prendiamo la via di destra che si diparte dalla biforcazione della Croce del Travaglio: è via Banchi di Sotto che cambia nome in via Pantaneto e infine in via Roma, che raggiunge porta Romana. La strada che da questa si diparte e va in direzione est è via dei Pìspini che giunge alla porta omonima.
Torniamo ora alla Croce del Travaglio. Prima eravamo andati a destra, adesso prendiamo a sinistra: è via di Città che poi diventa via Stalloreggi, poi via Mascagni e arriva a Porta Laterina.
A metà del suo corso è possibile svoltare verso sud in via San Pietro che, dopo un breve tratto si biforca in due strade: l’una va verso sud fino a Porta Tufi e l’altra verso sud-ovest a porta San Marco.
Il 2 luglio e il 16 agosto in Piazza del Campo, dal 1600 circa, si svolge il tradizionale Palio, una corsa di cavalli montati a pelo (senza sella) tra le diverse contrade. Il Palio monopolizza l’attenzione della città per diversi giorni: questo perché non è esclusivamente una manifestazione storica o la rivisitazione di un’antica giostra medievale, ma è l’espressione dell’antichissima e radicata tradizione senese.
Le contrade infatti conducono un’intensa vita sociale durante tutto l’anno. Sono 17: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre e Valdimontone) dieci delle quali partecipano al Palio; a quello successivo parteciperanno le sette contrade che non hanno preso parte alla corsa precedente più tre estratte a sorte tra le altre.
Porte e strade in breve
Porta Camollìa – vie Camollìa, Montanini, Banchi di Sopra;
Le Lupe – via Garibaldi;
Porta a Ovile – via Vallerozzi;
Porta Pìspini – via Pìspini;
Porta Romana – vie Roma, Pantaneto, Banchi di sotto;
Porta Tufi – via Mattioli;
porta San Marco – via San Marco, via delle Cerchia;
porta Laterina – via Mascagni, Stalloreggi, via di Città;
porta Fontebranda – via Fontebranda;
porta Fonte Giusta o Giustizia – via Fonte Giusta.