Gamla Stan

Questa mappa è una rappresentazione del centro storico di Stoccolma, formato a sua volta da tre isole (Stadsholmen, Riddarholmen e Helgeandsholmen) e un isolotto.

Segni convenzionali

La superficie in rilievo rappresenta la superficie della città, mentre la superficie vuota è l’acqua;
le linee ricavate rappresentano le vie;
gli spazi punteggiati rappresentano edifici di interesse;
lo spazio attraversato da linee diagonali rappresenta il Parlamento;
le croci ricavate rappresentano punti di interesse;
lo spazio ricavato vuoto, verso il centro dell’isola, rappresenta la piazza centrale Stortorget;
le linee punteggiate rappresentano i ponti carrabili.

Esplorazione

Metti l’angolo tagliato in alto a destra. Il nord è in alto. Ora, nell’angolo in alto a sinistra troverai la scritta “Gamla Stan” in stampatello e braille.

Cominciamo la nostra esplorazione dalla “terraferma” – termine in realtà inesatto, in quanto tutta la città di Stoccolma si sviluppa su quattordici isole! Alcune di queste, però, sono abbastanza grandi da darne l’impressione. È questo il caso di Södermalm, la cui superficie occupa la parte inferiore della mappa.

Ovviamente, l’isola è molto grande, e questa parte – che si chiama Slussen – è solamente il punto in cui l’alta costa rocciosa degrada convenientemente in una piccola valle, permettendo il passaggio verso le isole settentrionali. Per questo, se ne percorriamo il profilo da sud-ovest, incontreremo dopo poco la linea punteggiata di un ponte: questo è un tratto dell’autostrada che attraversa la città, e che qui converge dopo aver sfiorato l’isola di Riddarholmen, parte del centro storico. Sotto di essa corrono anche i binari della metropolitana.

Proseguiamo verso est e, dopo un piccolo spigolo, sentiremo come una linguetta che si estende verso nord-est. Questa è una grande piattaforma artificiale che collega Södermalm a Stadsholmen, isola principale del centro storico, oltre ad ospitare un’importante stazione degli autobus.

Attraversiamo lo stretto ponte sul lato sinistro della piattaforma e approderemo a Stadsholmen, ovvero “isola della città”. Nella parte settentrionale di quest’isola, infatti, sorse in tempi medioevali la città di Stoccolma. Tradizione vuole che il nobile e statista Birger Jarl – figura chiave nell’unificazione svedese – abbia qui fondato un villaggio intorno al 1250. Quasi nel punto in cui il lago Mälaren si stringe per incontrare il Mar Baltico, la posizione strategica nel cuore dell’arcipelago ne determinò una rapida espansione, e in pochi decenni divenne l’effettiva capitale del regno.

Questa e altre due isole compongono Gamla Stan, ovvero la “città vecchia”, rimasta quasi immutata nel corso dei secoli. Se proviamo a esplorarla con le dita, un po’ a sentimento, sentiremo che le linee ricavate delle strade non seguono infatti un impianto regolare, ma sono disposte assecondando leggermente la forma dell’isola, se non proprio in modo arzigogolato. Anche se il centro è molto piccolo – si può attraversare da parte a parte in quindici minuti di camminata – non è impossibile perdersi per i tanti vicoli, stringendosi fra le case medievali alte e storte.

Torniamo all’estremità meridionale di Stadsholmen, dunque, e risaliamone la costa est, sulla destra. Sentiremo che è percorsa da una lunga strada, tagliata da una serie di vicoli paralleli che portano invece verso il centro. È Skeppsbron: scenografica arteria lacustre per via degli imponenti palazzi seicenteschi, che ne decorano il lato interno, è anche un importante imbarcadero da cui partono numerosi traghetti per tutto l’arcipelago.

Continuiamo a percorrerla, sentendo la riva piegare verso nord-ovest e poi fare angolo. Se ci spostiamo verso l’interno, troveremo una grande area rettangolare ricoperta di puntini, con il lato corto sinistro leggermente arrotondato. Questo è il Palazzo Reale, sul cui lato meridionale si apre un’ampia strada pedonale inclinata, Slottsbacken, che scende verso Skeppsbron.

Nato come un castello con tanto di fosso e cittadella, risalente alla fondazione della città, nel 1697 un grande incendio distrusse la struttura originaria (assieme all’archivio nazionale di Svezia, il che rende oggi la vita difficile agli storici!). Venne quindi ricostruito in stile tardo-barocco, e oggi è un imponente e signorile palazzo con 1430 stanze, in cui i sovrani svedesi ricevono gli altri capi di stato. Sotto le suggestive volte in pietra delle cantine è esposta la collezione dell’Armeria Reale – il museo più antico di Svezia, che presenta anche un piccolo percorso tattile e olfattivo.

Portiamoci ora sul lato lungo superiore del palazzo, all’incirca alla metà. Se scorriamo le dita verso nord-ovest attraverseremo una strada, e poi sentiremo una linea punteggiata che – dopo pochissimo – percorre un’area attraversata da linee diagonali. Proseguendo verso nord-ovest sentiremo i puntini continuare, rappresentando uno dei ponti che collegano Gamla Stan all’isola di Norrmalm. Tornando all’area rigata, invece, se spaziamo un po’ sentiremo che è la metà destra di un isolotto ovale – un po’ come una pillola!

L’isola è Helgeandsholmen, un’altra delle tre che compongono il centro storico, e la superficie rigata è occupata dal Riksdaghuset, sede del parlamento svedese. La sua posizione non è casuale: dalla riva opposta, i rappresentanti del popolo sovrano “sorvegliano” le attività dei sovrani del popolo! I pesi e contrappesi della monarchia costituzionale trovano una potente rappresentazione topografica; allo stesso modo, la curvatura dell’isola accoglie comodamente la mezzaluna dell’assemblea, così che l’ala nord-orientale del palazzo possa assecondare il profilo della riva.

Torniamo ora su Stadsholmen, da dove eravamo venuti, per raggiungere il Palazzo Reale. Attraversiamolo in direzione sud-ovest e incontreremo un’altra area punteggiata, questa volta di forma vagamente triangolare. È Brantingstorget, una piazzetta circondata dal palazzo della cancelleria (ancora una volta, il potere politico che affianca quello reale!). Accessibile solo da alcuni vicoletti superstiti, che attraversano il palazzo, il silenzio che la separa dalla città è increspato solo da una fontana posta al suo centro.

Riportiamoci nello spazio in rilievo tra Brantingstorget e il Palazzo Reale e scorriamo leggermente verso sud-est. Incontreremo due rettangoli punteggiati e poi un piccolo poligono irregolare vuoto. Dall’alto verso il basso, questi sono nell’ordine la cattedrale, il palazzo della Borsa e Stortorget, la piazza del mercato.

La cattedrale, anche detta Storkyrkan (ovvero “grande chiesa”) è una delle più antiche chiese di Stoccolma. Il lato orientale, che dà sulla piazza del Palazzo Reale, presenta una facciata barocca poco interessante, rifatta nel diciottesimo secolo per meglio abbinarsi al nuovo palazzo. L’interno, risalente al mille e trecento, è invece un suggestivo spazio a tre navate tutto in mattoni, con alte volte attraversate da nervature gotiche.

La chiesa ospita anche un’affascinante scultura attribuita a Bernt Notke, un San Giorgio e il Drago risalente al 1489. Quest’imponente opera in legno raffigura il noto santo a cavallo mentre si appresta a uccidere il drago, ormai immobilizzato sotto gli zoccoli. Ma affascinante è la fantasia nell’inclusione di altri materiali: ad esempio l’armatura di San Giorgio, che è in metallo dorato, le orecchie del drago fatte di pergamena, o le squame del suo corpo rappresentate con nodose corna d’alce!

Sotto la cattedrale troviamo un altro edificio d’interesse, ovvero il settecentesco Palazzo della Borsa (Börshuset). Mentre la borsa svedese si è effettivamente spostata in una nuova sede nel 1998, già dal 1914 risiede qui anche l’Accademia Svedese, che ogni anno elargisce il premio Nobel per la letteratura.

Dal 2001, gli spazi lasciati dalla borsa sono stati riconvertiti per ospitare il Museo del Nobel, con testimonianze, statue e documenti donati dai vincitori del noto premio. Racconta anche la storia del chimico Alfred Nobel, che nel testamento chiese di istituire una fondazione con le proprie fortune, così da individuare e premiare chi contribuiva al progresso scientifico e alla promozione della pace fra i popoli. La decisione lasciò di stucco molti suoi contemporanei: il chimico si era infatti arricchito brevettando e commercializzando la dinamite e altri esplosivi militari. Un incidente in una fabbrica di nitroglicerina, che costò la vita un suo fratello e ad altre quattro persone, non aveva contribuito a migliorarne la reputazione nelle cronache del tempo.

Il Palazzo della Borsa occupa tutto il lato settentrionale di Stortorget, la piccola area vuota immediatamente a sud di esso. Questa è l’antica piazza centrale del mercato e, sebbene il suo nome voglia dire “piazza grande”, è oggi forse una delle piazzette più piccole della città. Caratteristico è soprattutto il suo lato occidentale, dov’è superstite una fila di case residenziali costruite tra il 1400 e il 1700 in stile “baltico”: strette e alte, con ampie finestre rettangolari, pochi e sobri boccoli di stucco a incoronarle.

La piazza è anche tristemente nota per il “bagno di sangue di Stoccolma”, macabro evento che vi ebbe luogo tra il 7 e il 9 novembre 1520: un’epurazione ad opera del re Cristiano II, di origini danesi, che subito dopo l’incoronazione volle condannare a morte una serie di potenziali avversari politici. Ottantadue fra amministratori, nobili, vescovi e anche cittadini comuni furono impiccati e decapitati a Stortorget. Prevedibilmente, questo inasprì i rapporti tra Svezia e Danimarca, al tempo coalizzate nell’Unione di Kalmar: pochi anni dopo, la guerra di secessione portata avanti da Gustav Vasa ne sancì la fine.

Lasciamo ora la piazza attraversando i vicoli che la circondano, e portiamoci appena a sud-ovest, dove troveremo una croce ricavata. In questo punto si trova la pietra runica cosiddetta U53, una delle sole due presenti in città e risalenti all’età del ferro; furono probabilmente portate dalla campagna circostante (in quanto Stoccolma, ai tempi, non esisteva affatto).

Oltre a un frammento di iscrizione in spigolose rune, particolare è la scena al centro, raffigurante un lungo drago che si avviluppa e snoda per tutta la superficie. La pietra è parte del basamento di un palazzo storico all’angolo tra due stradelli, ed è facile trascurarla quando si ha fretta; basta rallentare un attimo e, seminascosti nel cuore della città, le nostre dita potranno sfiorare dei solchi vecchi di mille anni, risalenti a una civiltà scomparsa!

Adesso facciamo una passeggiata. Dal sito della pietra runica sentiremo che parte un vicolo in direzione sud-ovest. Percorriamolo, lasciandoci indietro il brusio dei turisti e scendendo in pendenza verso la riva. Superiamo un primo incrocio per arrivare al punto in cui la via si interrompe, incontrando perpendicolarmente un’altra strada. Risaliamola verso nord-ovest, questa volta attorniati da vetrine di negozi, e dopo poco anche questa terminerà, sboccando su una strada dopo una leggera curva.

Questa è Munkbron, strada carrabile che percorre la costa occidentale di Stadsholmen. Imbocchiamola in direzione nord, seguendo il profilo dell’isola e passando un incrocio. A un certo punto piegherà verso destra: se continuassimo, arriveremmo di nuovo a Brantingstorget, la piazza racchiusa nel triangolare palazzo della Cancelleria. Se, invece, dalla curva ci muoviamo a sinistra (ovvero verso sud-ovest) sentiremo la linea in rilievo del ponticello che ci collega all’isola di Riddarholmen.

Esploriamola con le dita e sentiremo che anch’essa ha un profilo ovaloide, per quanto l’angolo nord-occidentale in questa rappresentazione sia tagliato. Non faticheremo a trovare, tra vialetti e vicoli ciechi, un’area punteggiata vicina a dove siamo approdati.

Questa è la Riddarholmskyrkan, altra chiesa medievale risalente alla fine del tredicesimo secolo. Un tempo fra i pochi edifici della zona, assieme ad un monastero e al camposanto annessi, è stata pian piano circondata da residenze nobiliari del cinque-seicento (da qui il nome dell’isola, che significa “Isola dei cavalieri”), perdendo poi sia monastero che camposanto.

La sua slanciata struttura gotica in mattoni, dominata dalla torre campanaria con la guglia in ferro battuto, è “appesantita” da una serie di cappelle laterali di forme ed epoche diverse. La chiesa è infatti il pantheon dei sovrani di Svezia, che per quattrocento anni vi hanno trovato sepoltura; le lapidi più antiche si confonderanno, sotto ai nostri piedi, con le lastre di pietra del pavimento.

Sul lato settentrionale della chiesa si apre Birger Jarls Torg, piazza (qui non rappresentata) dedicata al fondatore della città, in cui troveremo anche tre pregevoli plastici in ferro che rappresentano l’isola attraverso i secoli.

Se vuoi continuare l’esplorazione, cerca ora l’isolotto di Strömsborg, ultimo tassello di Gamla Stan. Un tempo una pittoresca roccia ricoperta da un boschetto e qualche casa, verso la fine dell’ottocento vi è stato “sovrascritto” un palazzo con un ampio cortile rotondo, che ne ha ridisegnato la costa. Lo troverai fra due ponti autostradali e ferroviari che collegano il centro storico a Norrmalm, verso nord-ovest.

Se invece ci avventuriamo nei vicoli a sud di Slottsbacken – la strada che percorre il lato meridionale del Palazzo Reale – attraversando un cancello, capiterà di imbatterci in una piazzetta isolata e senza riferimenti, quasi fuori dal tempo. Nel cuore del centro medievale, questo spazio in realtà esiste solo dagli anni ’60, creatosi a seguito di alcune demolizioni.

Qui, indicato da una croce ricavata, se ci impegniamo troveremo Järnpojke, ovvero il “ragazzo di ferro”: una scultura dell’artista Liss Eriksson raffigurante un ragazzo stilizzato che, abbracciandosi le ginocchia da seduto, guarda il cielo. Con i suoi 15 centimetri di statura è il monumento più piccolo di Stoccolma, nonché oggetto di un affettuoso culto: la sua contemplazione silenziosa è accompagnata dalle donazioni dei visitatori, che gli lasciano monetine, caramelle e – in inverno – persino una cuffietta e una sciarpina su misura per sopportare il freddo delle notti nordiche.

Glossario


Birger Jarl – fondatore di Stoccolma.
Birger Jarls Torg – piazza dedicata a Birger Jarl, sull’isola di Riddarholmen.
Börshuset – palazzo della Borsa.
Brantingstorget – piazzetta circondata da palazzo della Cancelleria, di forma triangolare.
Gamla Stan – centro storico comprendente tre isole: Helgeandsholmen, Riddarholmen e Stadsholmen.
Helgeandsholmen – isola del Parlamento.
Järnpojke – “ragazzo di ferro”, il monumento più piccolo della città.
Mälaren – lago in cui sorge l’arcipelago di Stoccolma.
Munkbron – strada che percorre la costa ovest di Stadsholmen.
Norrmalm – isola a nord del centro storico.
Riddarholmen – isola con chiesa antica e palazzi nobiliari.
Riddarholmskyrkan – chiesa medievale, dove sono sepolti i sovrani svedesi.
Riksdaghuset – palazzo del parlamento.
Skeppsbron – lungolago con palazzi storici, che percorre la costa est di Stadsholmen.
Slottsbacken – strada pedonale che va dalla cattedrale all’acqua, lungo il lato sud del palazzo reale.
Slussen – area che collega Södermalm al centro storico.
Södermalm – isola a sud della mappa.
Stadsholmen – isola principale del centro città, dove sorge anche il palazzo reale.
Storkyrkan – cattedrale.
Stortorget – piazza del mercato.
Strömsborg – isolotto tondeggiante con sopra un solo palazzo.

Torna alla home