Mappa della Polonia


La mappa rappresenta gli attuali confini, qualche città e qualche punto d’interesse della Polonia.

Segni convenzionali

La linea in rilievo è la costa;
i tondini sono città;
le crocette sono luoghi d’interesse; il vuoto interno è il territorio polacco, quello esterno è il mar Baltico;
il pieno sono gli Stati confinanti;
le linee incavate ne sono i confini.

Esplorazione

Disponete la mappa con la scritta in alto. Quello è il nord. Il disegno è molto semplice, e ad una prima esplorazione appare piuttosto vuoto con alcune aree piene attorno. L’area vuota tra queste è la Polonia, che ha una superficie poco più grande di quella dell’Italia e 40 milioni d’abitanti. Adesso le gireremo attorno.

Due passi attorno alla Polonia


Sì, noi stiamo per incamminarci lungo i confini polacchi, ma dobbiamo essere consapevoli che essi si sono spostati un bel po’ nel corso dei secoli e spostati tanto che – dopo essere stata, a cavallo fra cinque e seicento, tra le nazioni più potenti d’Europa con un milione di kmq di superficie – per più di un secolo la Polonia è… addirittura sparita! E anche nel secolo scorso ha rischiato un bel po’.

D’altra parte, nel 7-800 era circondata da tre imperi piuttosto bellicosi: l’impero tedesco, quello russo e quello austro-ungarico. Per questo i nostri patrioti Risorgimentali sentirono i polacchi fratelli. Nell’inno di Mameli, la sesta strofa recita: “Già l’Aquila d’Austria/le penne ha perdute. Il sangue d’Italia/Il sangue Polacco/Bevè, col cosacco/Ma il cor le bruciò”.

Quando poi, dopo la prima guerra mondiale, si trovò l’URSS di Stalin a oriente e il terzo Reich a occidente, non si sentì più sicura! Infatti nel 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale, fu attaccata sia a ovest che ad est e fu pericolosamente vicina a non esistere di nuovo.

Questi della mappa quindi sono i confini rimaneggiati e definiti dai trattati di pace successivi alla seconda guerra mondiale, che le restituirono una integrità togliendole territori ad est a vantaggio dell’URSS e dandogliene a ovest a danno della Germania.

Cominciamo dalla costa, facilmente individuabile perché è una linea in rilievo che trovate al di sotto della scritta. Qui la Polonia si affaccia sul mar Baltico. Dall’altra parte del mare ci sarebbero Svezia a sinistra e Finlandia a destra, ma la mappa non ci arriva.

Su questa costa ci sono due porti: quello di Stettino e quello di Danzica. Da quest’ultimo, tra le due guerre mondiali partiva una striscia di terra che si addentrava nel continente e separava due regioni tedesche: la Prussia Orientale da quella Occidentale. Era il “Corridoio di Danzica”, che i trattati di pace della prima guerra mondiale avevano voluto tra le penalizzazioni inflitte alla Germania. Adesso Prussia Orientale ed Occidentale non ci sono più e il loro territorio è semplicemente Polonia.

Sempre qui, da Danzica nel 1980 partirono gli scioperi dei lavoratori che portarono alla formazione di un sindacato indipendente, “Solidarnosc”, che con il tempo divenne una forza politica, appoggiata ufficialmente dal Vaticano e dagli ambienti occidentali europei e statunitensi, e che ebbe poi una parte di rilievo nella dissoluzione del blocco comunista.

Se procediamo in senso orario, il primo pieno che troviamo è Russia, e la prima penisoletta che incontrate è Kaliningrad che un tempo si chiamava Königsberg. Lì insegnava Kant ed era proprio Prussia… Come vedete, da queste parti i confini si sono mossi parecchio!

A ore 2, cioè a nord-est, nell’angolo della mappa, si affaccia la Lituania. Seguiamo il confine e a sud c’è la Bielorussia e poi l’Ucraina, che arriva ad occupare l’angolo in basso a destra. Tra le due guerre questo confine era molto più in là, fuori dalla mappa; e quando dopo la seconda guerra fu spostato ad ovest, cioè dov’è ora, furono milioni i profughi che fuggirono verso il confine opposto, quello con la Germania, per cercare di sfuggire al regime di Stalin. A quei tempi questo era tutto un confine sovietico e non c’è da stupirsi che la Polonia facesse parte del Patto di Varsavia, che era l’organizzazione militare contrapposta alla nostra NATO.

Il confine polacco vira adesso decisamente verso ovest e a ore 5, sud-est, c’è il confine tra Ucraina e Slovacchia. Poco lontano da qui, in terra polacca trovate un tondino: è Cracovia (papa Wojtyla nacque a 50 km da qui) e due crocette, una a destra – ed è la miniera di sale di Wieliczka – e una a sinistra: Auschwitz.

Proprio sotto questa crocetta c’è il confine tra Slovacchia e Repubblica Ceca: è un confine che non ha mezzo secolo. Queste due repubbliche, prima fuse nella Cecoslovacchia, erano nell’orbita dell’URSS e, prima ancora, parte dell’impero Austro-ungarico.

E siamo ormai sul confine occidentale segnato dai fiumi Oder e Neisse fin dalla fine della seconda guerra mondiale: fino al 1990 di là era Germania Est o DDR. Dopo l’unificazione, lì è semplicemente Germania. Il fiume Oder sfocia nel Baltico, e la città di Stettino è proprio sulla foce e sulla baia che trovate nell’angolo nord-ovest, a ore 11.

Partendo da Cracovia, trovate altri due tondini all’interno della mappa: il più vicino a nord-ovest (ore 11) è Cestocova, a circa 100 km di distanza. Il tondino più lontano (ore 1) è la capitale Varsavia (200 km da Cestocova). Il territorio è una vasta pianura dal Baltico a nord fino alla catena dei monti Carpazi a sud.

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