Planisfero

La mappa rappresenta sul piano tutto il globo.

Segni convenzionali

Pieno, nero – terre emerse;
scritte braille – nomi degli oceani;
il vuoto è il mare.

Esplorazione

Disponete la mappa per il lungo, con l’angolo tagliato in alto a destra. Così il nord è sul lato lungo più lontano da voi.

Una prima esplorazione a due mani vi fa subito trovare un sacco di aree piene e, nel mare che le circonda, i nomi degli oceani in braille.

Potete usare questa mappa sintetica del mondo sia prima di esaminare tutte le altre, diciamo come antipasto, o esaminarla solo alla fine come dessert, come sintesi, come riassunto.

Planisfero è quasi una parola che litiga con se stessa perché plani, cioè “piano”, non è una sfera e la sfera non è un piano! Insomma un planisfero è una carta geografica che rappresenta tutta la superficie della Terra, sistemando i pezzi come può. Poiché è impossibile riprodurre su una superficie piana una superficie sferica come quella della Terra, i criteri con cui rappresentarla sono diversi e quindi diversi i risultati. Noi abbiamo fatto una scelta ed andiamo a fornirvene i dettagli.

Potete avvicinarvi un po’ di più alla realtà arrotolando la vostra mappa e facendone un cilindro in cui il lato destro si attacchi al lato sinistro, però così l’esplorazione risulta più complessa e quindi per ora immaginiamocelo solo.

Le Americhe

Cominciamo da ovest, cioè dal lato corto a sinistra. Trovate la scritta braille che vi dice che siamo nell’Oceano Pacifico.

Il continente in cui ci imbattiamo subito e che va dal profondo nord al profondo sud è l’America, che noi abbiamo diviso in tre tavole: nord, centro e sud. Facciamone il giro a partire dall’angolo in alto a sinistra e andando in senso antiorario.

La penisola che sporge verso il lato della mappa è l’Alaska. Scendendo in direzione sud-est costeggiamo prima il Canada, poi gli Stati Uniti e infine il Messico. Nel punto più sottile ci sono i Paesi dell’America Centrale: Guatemala, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica, Panama, e sotto, quando il pieno torna a farsi grosso, lì c’è il Sudamerica: Colombia, Ecuador (con il puntino delle Galapagos al largo), il Perù e infine il Cile che arriva fino alla punta sud: Capo Horn. Oltre c’è la Terra del Fuoco.

Risaliamo la costa est del Sudamerica e siamo nell’Oceano Atlantico: la scritta è più in alto. Ora costeggiamo l’Argentina (con le Isole Falkland al largo), l’Uruguay, il Brasile e, quando svoltiamo verso nord-ovest, le Guyane, il Venezuela (con la strisciolina delle Antille al largo) e infine la Colombia.

Ritroviamo l’America Centrale toccando anche Honduras e Belize, che non sono bagnati dal Pacifico. Dopo, il golfo del Messico chiuso da Yucatan a sud, dalla Florida a nord e da Cuba nel mezzo. Qui hanno le loro coste il Messico e il sud degli Stati Uniti.

Aggirata la Florida si risale la costa est degli Stati Uniti e poi di nuovo il Canada (trovate Terranova proprio quando si sporge più verso est?), poi verso nord-ovest a districarci tra arcipelago artico canadese, la baia di Hudson (il mare interno). Al di sopra la scritta vi dice che questo è l’Oceano Glaciale Artico e da lì torniamo all’Alaska.

L’Europa

Cercate ora la scritta Atlantico e andate dritto verso nord. Vi imbattete in un’isolona: è la Groenlandia. Ad est un’altra isola più piccola, come un’unghia: è l’Islanda. Siamo dunque in Europa. Noi le diamo tanta importanza perché ci abitiamo, ma faremo fatica adesso ad individuare tutti i Paesi perché è piccolina! Proviamoci.

Scendete in verticale dalla sillaba “TI” dell’Oceano Artico. Lì è territorio della Russia europea, prima le isole, poi la terraferma. Muoviamoci in senso antiorario e scendendo costeggiamo la Norvegia e la penisola scandinava. All’interno affacciate sul mar Baltico, Svezia, Finlandia, ancora Russia, repubbliche Baltiche, Polonia e Germania.

Noi non ci entriamo: seguiamo invece verso sud-ovest e salutiamo la Danimarca, poi l’Olanda, il Belgio, la Francia e al di là della Manica (ma qui sembrano proprio attaccate) la Gran Bretagna e l’Irlanda. Scendiamo ora verso sud e, dopo aver costeggiato la Francia, arriviamo alla penisola iberica con Spagna e Portogallo.

Sotto questa ci infiliamo nel Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra. Seguendone il lato nord, dopo Spagna e Francia dovreste riconoscere la forma piccolina dell’Italia. Proseguendo c’è la penisola balcanica, la cui punta sud è occupata dalla Grecia e che però contiene anche un bel po’ di altri Stati. Se riuscite a passare per il Bosforo vi trovate nel Mar Nero su cui si affacciano Bulgaria, Romania, Ucraina e di nuovo la Russia.

Se seguissimo la catena montuosa degli Urali, ci ritroveremmo nell’Oceano Glaciale Artico da cui siamo partiti.

L’Africa

Per favore, potreste ritrovare l’imbocco del Mediterraneo, cioè lo stretto di Gibilterra? Bene: da lì partiamo anche stavolta in senso antiorario per girare attorno all’Africa.

Scendiamo lungo le coste atlantiche e troviamo prima il Marocco, il Sahara occidentale, la Mauritania, il Senegal, la Guinea che dà il nome al grande golfo sottostante, la Sierra Leone, la Liberia, poi Costa d’Avorio, Ghana, Togo, Benin, Nigeria, Camerun, Guinea Equatoriale e le due repubbliche congolesi.

La parte più meridionale dell’Africa è occupata sull’Atlantico dall’Angola, dalla Namibia e dal Sudafrica che raggiunge il Capo di Buona Speranza. Da lì risaliamo e siamo entrati nell’Oceano Indiano.

Verso nord troviamo Mozambico con Madagascar al largo, Tanzania con Zanzibar al largo, il Kenya e la Somalia nel cosiddetto Corno d’Africa. Aggirata la Somalia, passando tra Gibuti in Africa e Yemen in Asia entriamo nel Mar Rosso, sulla cui riva occidentale si affacciano Eritrea, Sudan ed Egitto. Attraverso il canale di Suez entriamo nel Mediterraneo e seguiamo la costa africana settentrionale con, nell’ordine da est ad ovest, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria e infine Marocco da cui siamo partiti.

L’Asia

È più comodo se lo facciamo in senso orario partendo, come abbiamo già fatto per l’Europa, dalla scritta “Artico” sul lato nord della mappa.

Al di sotto, sia le isole che la terraferma è tutto Russia, cioè Siberia fino al lato destro della mappa. Passiamo lo stretto di Bering che la divide dall’Alaska. Nella mappa sembra lontanissima dalle americhe che si trovano sul lato sinistro, ma è colpa nostra perché abbiamo voluto stendere una sfera su un piano. Se aveste un mappamondo vedreste che l’estremo est dell’Asia tocca quasi l’estremo ovest dell’America.

Scendiamo lungo il Pacifico e, passata la penisola di Kamchatka e le isole Curili, costeggiamo le isole del Giappone e, di là sulla terraferma, prima le due Coree e poi la Cina. Faticherete a distinguere nel labirinto di isole a sud di Cina e Giappone Taiwan, le Filippine e le isole dell’Oceania, ma sono qui!

Noi intanto seguiamo la terraferma, e siamo ormai a sud dell’Asia con le sue tre grandi penisole. La prima è l’Indocina con Vietnam, Laos, Cambogia e Malesia. Al di sotto le Isole della Sonda, indonesiane: Sumatra, Borneo, Giava. Aggirata Indocina e la penisola lunga e stretta di Malacca, entriamo nel golfo del Bengala (con Myanmar, Thailandia, Bangladesh), delimitato ad ovest dalla penisola indiana con lo Sri Lanka sulla punta.

Proseguendo ad ovest risaliamo lungo l’India, costeggiando prima il Pakistan e poi l’Iran e i numerosi paesi del lungo e stretto golfo Persico. Sulla sua riva occidentale si trovano l’Iraq, il Kuwait, il Qatar, il Bahrain, gli Emirati Arabi, l’Oman e tra essi l’Arabia.

Siamo alla penisola più occidentale delle tre, l’Arabia. Ci siamo avvicinati all’Africa e dallo stretto di Bab-el-Mandeb entriamo nel Mar Rosso dopo aver costeggiato lo Yemen. Ancora troviamo coste arabe e poi, verso nord, la Giordania, Israele, Palestina, Libano, Siria e Turchia. Da Israele in poi sono tutti paesi mediterranei.

Aggiriamo la Turchia e entriamo un po’ a fatica nel Mar Nero attraverso il Bosforo, che qui non si distingue a causa delle piccole dimensioni.

Seguendo le coste nord della penisola anatolica, cioè della Turchia, troviamo i paesi del Caucaso cioè Georgia, Armenia, Azerbaigian e a nord, incombente, la Russia. In verticale la attraversiamo seguendo grosso modo il confine tra Europa ed Asia sugli Urali e torniamo all’Artico da cui siamo partiti.

L’Oceania

Ma cos’è quella lunga striscia che occupa tutto il lato lungo meridionale della mappa? Ma è l’Antartide! Ed è così lunga? Beh, sì e no! Infatti è vero che passa al di sotto di tutti i Paesi più meridionali del mondo, ma noi l’abbiamo stirata per spianarla su una mappa. Per capirci meglio andate a leggere, più sotto, la piccola nota sui meridiani e i fusi orari.

Troviamo l’Oceania sul lato destro, in basso, al di sopra della striscia con cui abbiamo rappresentato le coste antartiche.

La Nuova Zelanda è formata dalle due isole attaccate quasi ad angolo che trovate a partire dal lato destro in basso.

Se attraversate il Mare di Tasman, ad ovest della Nuova Zelanda trovate l’Australia, l’unica grande isolona in quest’area.

Il puntino al di sotto dell’Australia è la Tasmania, l’isola più grande al di sopra è la Nuova Guinea. Risalendo lungo il lato destro della mappa troviamo l’Oceano Pacifico, disseminato di isole piccole e piccolissime: sono Polinesia, Micronesia e Melanesia.

Una nota sui fusi orari

Semplifichiamo un po’, ma così forse si capisce!

Idealmente la Terra è divisa in 24 spicchi, come un mandarino. Ogni spicchio si chiama fuso perché, come quello che serviva a filare, è largo in mezzo e si assottiglia alle estremità.

Così i fusi sono molto più larghi all’Equatore (1700 km circa) e vanno assottigliandosi man mano che si va verso i poli, dove in teoria si dovrebbero congiungere tutti in un solo punto…

Ciò significa che i sei fusi orari del Canada coprono una distanza molto inferiore a sei fusi misurati negli Stati Uniti, che sono meno di sei fusi misurati sul Tropico del Cancro che passa per il Messico, che sono più stretti di quelli misurati all’Equatore, cioè in Sudamerica.

Da questo deriva che le rappresentazioni in piano dei Paesi che si trovano molto a sud o molto a nord risultano stiracchiate.

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