Guida di Stoccolma

Questa mappa è una rappresentazione semplificata del centro della capitale svedese Stoccolma, formato da una serie di isole.

Segni convenzionali

La superficie in rilievo rappresenta la superficie della città e i ponti, mentre la superficie vuota è l’acqua;
le linee ricavate rappresentano alcune vie principali;
gli spazi attraversati da linee diagonali rappresentano le aree verdi;
le croci ricavate rappresentano luoghi di interesse.

Esplorazione

Metti l’angolo tagliato in alto a destra. Il nord è in alto. Percorri il lato meridionale della mappa con le dita, e sentirai che è occupato dalla superficie in rilievo, tagliuzzata qua e là da strade e parchi. Questa è l’estremità superiore dell’isola di Södermalm, una delle quattordici isole che costituiscono la città di Stoccolma. Essa si inserisce infatti nel contesto dell’omonimo arcipelago (che di isole e isolotti ne conta più di 2000!), all’interno del gigantesco lago Mälaren, che – per i nostri standard – possiamo immaginare più come un fiume che come un lago. Il suo aspetto, infatti, non è quello di una pozza circolare o allungata, ma di un grande serpentone con numerose ramificazioni e coste molto frastagliate, lungo 120 km da est a ovest: poco più che percorrere la via Emilia da Rimini a Bologna!

Il centro di Stoccolma, a sua volta, si sviluppa più o meno orizzontalmente lungo questo tratto di lago, con gli insediamenti più antichi in qualche isolotto al centro, e le grandi periferie che invece si estendono verso nord e verso sud nelle isole maggiori (di cui una è proprio Södermalm, rappresentata solo parzialmente nel foglio). Se infatti ci spingiamo un po’ più a nord con entrambe le mani, dal basso, sentiremo la superficie vuota dell’acqua che, grossomodo, attraversa orizzontalmente il foglio, con la superficie irregolare dei già citati isolotti in mezzo al foglio.

Possiamo fare la stessa operazione partendo dall’alto: sul confine superiore del foglio, sempre attraversata da strade e parchi, sentiremo anche lì la superficie in rilievo della terra emersa. Questa appartiene alle due isole di Östermalm (a est) e Norrmalm (a ovest), che però non si possono distinguere come separate perché ormai, a livello urbanistico, fuse assieme dalla costruzione di strade e terrapieni.

Anche qui, scendendo con entrambe le mani, dopo un po’ incontreremo la superficie vuota dell’acqua. Se facciamo attenzione, sul lato destro, dopo una prima striscia d’acqua incontreremo l’isola di Djurgården, antica tenuta di caccia reale; continuando a scendere, la supereremo per ricongiungerci al lago Mälaren, e poi raggiungere di nuovo la riva di Södermalm.

Dall’angolo sud-orientale della riva (e della mappa), seguiamo quindi lentamente la costa verso ovest. Passeremo un minuscolo canale, dopodiché il profilo si inclinerà leggermente verso nord- ovest. Poco oltre la metà del foglio incontreremo un piccolo ostacolo e, subito sotto, una croce ricavata. Questa rappresenta Slussen, luogo il cui nome significa “chiusa”. Era effettivamente, in origine, un sistema di chiuse; oggi sono state riempite con piattaforme in calcestruzzo, che creano un importante snodo stradale, navale e ferroviario.

È da qui, inoltre, che venendo da sud potremo accedere al centro storico. Se dalla croce ci spostiamo di pochissimo verso nord-est, sentiremo una leggera protuberanza – una linguetta di terra – tagliata da un canale che, superandolo, ci porterà a Stadsholmen. Il suo nome significa proprio “isola della città”, in quanto qui, verso la metà del tredicesimo secolo, venne fondata Stoccolma ad opera di Birger Jarl, oggi ricordato come il padre fondatore del regno di Svezia. Non dimentichiamoci infatti che il paese è una monarchia, e proprio su quest’isolotto sorge il palazzo reale!

Seguiamo in senso antiorario il perimetro irregolare ma vagamente tondeggiante dell’isola, e sentiremo una serie di ponti che la collegano al resto della città, ma anche due piccoli isolotti ovali: il minore, un ovale orizzontale subito sopra Stadsholmen, è incastonato fra due ponti (a est e ovest) e Norrmalm (a nord). Si chiama Helgeandsholmen, e ospita il parlamento svedese. Sulla costa occidentale di Stadsholmen, invece, troviamo l’ovale posto in diagonale di Riddarholmen, dove sorge una delle chiese più antiche della città, e anch’esso collegato con un ponte a Norrmalm.

Queste tre isole costituiscono Gamla Stan, che – ancora una volta – significa letteralmente “città vecchia”, ed è effettivamente un affascinante dedalo di vicoli e piazzette. Già nel mille e seicento Stoccolma cominciava ad espandersi sulle coste limitrofe, trasformando le sue campagne in grandi quartieri residenziali; ma la posizione così – perdonateci la facile battuta – “isolata” del centro medievale ne ha favorito la conservazione, a dispetto di qualche grosso incendio nel corso dei secoli. Esploreremo ora le grandi isole circostanti con due passeggiate.

Da Vasastan al centro

Portiamoci nell’angolo in alto a sinistra, e ci accorgeremo che quasi dallo spigolo parte una linea che scende verso sud-est. Questo è il viale chiamato Torsgatan. Seguiamolo e, dopo poco, sulla sua destra troveremo una superficie vagamente rettangolare attraversata da linee diagonali, ovvero un’area verde. Ne incontreremo altre, quindi ricordiamo questo tipo di superficie.

Portiamoci nell’angolo in alto a sinistra, e ci accorgeremo che quasi dallo spigolo parte una linea che scende verso sud-est. Questo è il viale chiamato Torsgatan. Seguiamolo e, dopo poco, sulla sua destra troveremo una superficie vagamente rettangolare attraversata da linee diagonali, ovvero un’area verde. Ne incontreremo altre, quindi ricordiamo questo tipo di superficie.

Trattasi di Vasaparken, sempre didascalicamente uno dei parchi del quartiere Vasastan. Entrambi prendono il nome dalla dinastia dei Vasa, una delle più importanti casate reali svedesi: teniamolo a mente, perché è un nome che a Stoccolma torna spesso (e non solo nella toponomastica)!

Questo quartiere, un tempo periferico ma oggi abbastanza centrale e di tendenza, sorse verso la fine dell’ottocento per ospitare lavoratori e piccola borghesia urbana. È quindi caratterizzato da palazzi residenziali di quattro-cinque piani, decorati da sobri stucchi e con piccole attività commerciali lungo le strade. È oggi un luogo molto vivace e popolato a tutte le ore del giorno e della notte, popolato da uffici, alberghi, ristoranti e locali.

Tendenzialmente pianeggiante o leggermente scosceso, vi sono però nel quartiere delle zone dalle pendenze più diseguali. Il suolo di Stoccolma è roccioso, e difficile da appianare per poi costruirvi: queste aree sono state quindi lasciate libere per creare degli scenografici parchi.

È il caso di Vasaparken, che è sostanzialmente una lunga “conca” – attrezzata per giochi e sport all’aperto – attorniata da prati, alberi nodosi e speroni di pietra. Qui vicino viveva Astrid Lindgren, nota autrice di “Pippi Calzelunghe”, e oggi un angolo del parco le è dedicato.

Attraversiamo il parco per il lato lungo, verso nord-est, e arriveremo a una strada che continua lungo la stessa direttrice: questa è Odengatan, un lungo viale alberato che è anche una delle principali arterie di Vasastan.

Percorrendola, sul suo lato settentrionale troveremo due croci abbastanza ravvicinate. Quella più a ovest è la Gustaf Vasa kyrka, chiesa dedicata al sovrano (ebbene sì) Gustaf Vasa, che regnò nel millecinquecento. La chiesa invece risale agli inizi del novecento, ed è un sobrio edificio neo-barocco sormontato da una cupola che, nei frequenti concerti, riveste l’organo e il coro di una bella acustica. Per questo, nel 2015 la chiesa è stata scelta per ospitare un coro gospel di ben 400 voci!

La croce più a est, invece, è la Stadsbibliotek, ovvero la biblioteca comunale. Questo stupendo edificio, inaugurato nel 1928, è costituito da due volumi: un parallelepipedo di tre piani a base grossomodo quadrata e, al suo centro, un cilindro che svetta di circa altri due piani, un po’ come una scatola sormontata da torta.

Trattasi di un “monumento” alla cultura, che riprende le forme della classicità e le declina al più lineare gusto modernista. In maniera molto stilizzata, finestre, accessi e perfino le rare decorazioni si rifanno infatti non solo all’architettura greca, ma anche a quella dell’antico Egitto: gli altissimi portali ricordano infatti quelli di un tempio, e un cornicione di “geroglifici” che celebrano le scoperte della scienza e della tecnica percorre il perimetro tra i primi due piani. In questa parte dell’edificio (la “scatola”) si trovano uffici e sale studio.

Ma la vera sorpresa, dopo aver salito uno scalone che va stringendosi, è la sala centrale (la “torta”): questa è la sala di consultazione, sostanzialmente una grande piazza coperta dove, lungo tutto il perimetro, e sviluppandosi in altezza su tre ballatoi, il visitatore è circondato e “abbracciato” dai libri. Questo spazio suggestivo, molto apprezzato nelle nostre esplorazioni con La Girobussola, è anche un esempio di architettura pubblica che coinvolge i cittadini, esprimendo e incarnando l’idea che la guida – in questo caso, quella dell’“accessibilità culturale” in senso antico.

Ora, se proseguissimo lungo Odengatan verso nord-est arriveremmo in… Siberia! Non servirà però attraversare il baltico: “Sibirien” è infatti il nome del rione più popolare di Vasastan, storicamente di tradizione operaia. Con triste ironia, deve il suo nome alla difficoltà dei primi residenti di permettersi il carbone per riscaldare le case.

Vogliamo però dirigerci verso il centro città. Torniamo quindi alla croce della biblioteca, e sentiremo una lunga linea che da lì procede verso sud-est. Questa è Sveavägen, una delle strade più trafficate di Svezia. Imbocchiamola e, subito sotto alla biblioteca, sul suo lato occidentale troveremo un’altra area verde.

Questo è Observatorielunden, come nel caso di Vasaparken una zona verde ricavata dalle irregolarità del terreno. In questo caso, si tratta di un vero e proprio promontorio: in cima sorge infatti un osservatorio settecentesco che, come al solito, dà il nome al parco circostante.

Continuiamo a scendere per Sveavägen, tra il rombo degli autobus e il tintinnare dei tavolini di bar e birrerie, passeggiando verso sud-est. Arriveremo così a Norrmalm, tra i moderni palazzi del centro amministrativo della città. Sentiremo che incrociamo perpendicolarmente un’altra strada. Questa è Olof Palmes Gata, intitolata al celebre premier socialdemocratico a cui la Svezia deve un sistema di welfare tra i più rinomati d’Europa.

Già celebre in vita, divenne un martire nazionale quando, tornando da un cinema la sera del 28 febbraio 1986, venne assassinato esattamente a quest’incrocio. Un crimine così eclatante fu un vero trauma per la coscienza collettiva svedese, affezionata al quieto vivere e poco abituata alla violenza. Sono state esplorate molte piste e teorie ma, a 34 anni di distanza, non c’è ancora un colpevole e il caso è irrisolto.

Continuiamo a scendere per Sveavägen, e all’altezza della grande piazza di Sergels Torg (qui non rappresentata) seguiamo verso est il netto angolo della strada. Superato un incrocio, subito dopo sentiremo allungarsi verso sud uno stretta area verde rettangolare: la spianata di Kungsträdgården, i giardini reali, punteggiata di monumenti, locali e perfino un palco per i festival di musica e teatro che ne animano l’estate.

Se la attraversiamo verso sud, troveremo il ponte che la collega all’isolotto del centro storico. Se invece seguiamo la riva verso sud-est, dopo poco troveremo un altro ponte che ci porta all’isola di Skeppsholmen. Tra le sue basse casette sorge anche il Museo di arte moderna, che organizza regolarmente visite tattili alla collezione.

Proseguendo ancora verso sud-est, un altro ponte ci porta all’isolotto di Kastellholmen. Qui sorge un fortino ottocentesco in mattoni su cui svetta la bandiera svedese: i più apprensivi tra i cittadini di Stoccolma la controllano regolarmente perché, finché sventola, significa che il paese non è in guerra! Un rischio remoto ma non inesistente, visto che la Svezia è stata formalmente neutrale dal 1812 al 2009, anno in cui si è unita alla NATO.

Trattasi di Vasaparken, sempre didascalicamente uno dei parchi del quartiere Vasastan. Entrambi prendono il nome dalla dinastia dei Vasa, una delle più importanti casate reali svedesi: teniamolo a mente, perché è un nome che a Stoccolma torna spesso (e non solo nella toponomastica)!

Questo quartiere, un tempo periferico ma oggi abbastanza centrale e di tendenza, sorse verso la fine dell’ottocento per ospitare lavoratori e piccola borghesia urbana. È quindi caratterizzato da palazzi residenziali di quattro-cinque piani, decorati da sobri stucchi e con piccole attività commerciali lungo le strade. È oggi un luogo molto vivace e popolato a tutte le ore del giorno e della notte, popolato da uffici, alberghi, ristoranti e locali.

Tendenzialmente pianeggiante o leggermente scosceso, vi sono però nel quartiere delle zone dalle pendenze più diseguali. Il suolo di Stoccolma è roccioso, e difficile da appianare per poi costruirvi: queste aree sono state quindi lasciate libere per creare degli scenografici parchi.

È il caso di Vasaparken, che è sostanzialmente una lunga “conca” – attrezzata per giochi e sport all’aperto – attorniata da prati, alberi nodosi e speroni di pietra. Qui vicino viveva Astrid Lindgren, nota autrice di “Pippi Calzelunghe”, e oggi un angolo del parco le è dedicato.

Attraversiamo il parco per il lato lungo, verso nord-est, e arriveremo a una strada che continua lungo la stessa direttrice: questa è Odengatan, un lungo viale alberato che è anche una delle principali arterie di Vasastan.

Percorrendola, sul suo lato settentrionale troveremo due croci abbastanza ravvicinate. Quella più a ovest è la Gustaf Vasa kyrka, chiesa dedicata al sovrano (ebbene sì) Gustaf Vasa, che regnò nel millecinquecento. La chiesa invece risale agli inizi del novecento, ed è un sobrio edificio neo-barocco sormontato da una cupola che, nei frequenti concerti, riveste l’organo e il coro di una bella acustica. Per questo, nel 2015 la chiesa è stata scelta per ospitare un coro gospel di ben 400 voci!

La croce più a est, invece, è la Stadsbibliotek, ovvero la biblioteca comunale. Questo stupendo edificio, inaugurato nel 1928, è costituito da due volumi: un parallelepipedo di tre piani a base grossomodo quadrata e, al suo centro, un cilindro che svetta di circa altri due piani, un po’ come una scatola sormontata da torta.

Trattasi di un “monumento” alla cultura, che riprende le forme della classicità e le declina al più lineare gusto modernista. In maniera molto stilizzata, finestre, accessi e perfino le rare decorazioni si rifanno infatti non solo all’architettura greca, ma anche a quella dell’antico Egitto: gli altissimi portali ricordano infatti quelli di un tempio, e un cornicione di “geroglifici” che celebrano le scoperte della scienza e della tecnica percorre il perimetro tra i primi due piani. In questa parte dell’edificio (la “scatola”) si trovano uffici e sale studio.

Ma la vera sorpresa, dopo aver salito uno scalone che va stringendosi, è la sala centrale (la “torta”): questa è la sala di consultazione, sostanzialmente una grande piazza coperta dove, lungo tutto il perimetro, e sviluppandosi in altezza su tre ballatoi, il visitatore è circondato e “abbracciato” dai libri. Questo spazio suggestivo, molto apprezzato nelle nostre esplorazioni con La Girobussola, è anche un esempio di architettura pubblica che coinvolge i cittadini, esprimendo e incarnando l’idea che la guida – in questo caso, quella dell’“accessibilità culturale” in senso antico.

Ora, se proseguissimo lungo Odengatan verso nord-est arriveremmo in… Siberia! Non servirà però attraversare il baltico: “Sibirien” è infatti il nome del rione più popolare di Vasastan, storicamente di tradizione operaia. Con triste ironia, deve il suo nome alla difficoltà dei primi residenti di permettersi il carbone per riscaldare le case.

Vogliamo però dirigerci verso il centro città. Torniamo quindi alla croce della biblioteca, e sentiremo una lunga linea che da lì procede verso sud-est. Questa è Sveavägen, una delle strade più trafficate di Svezia. Imbocchiamola e, subito sotto alla biblioteca, sul suo lato occidentale troveremo un’altra area verde.

Questo è Observatorielunden, come nel caso di Vasaparken una zona verde ricavata dalle irregolarità del terreno. In questo caso, si tratta di un vero e proprio promontorio: in cima sorge infatti un osservatorio settecentesco che, come al solito, dà il nome al parco circostante.

Continuiamo a scendere per Sveavägen, tra il rombo degli autobus e il tintinnare dei tavolini di bar e birrerie, passeggiando verso sud-est. Arriveremo così a Norrmalm, tra i moderni palazzi del centro amministrativo della città. Sentiremo che incrociamo perpendicolarmente un’altra strada. Questa è Olof Palmes Gata, intitolata al celebre premier socialdemocratico a cui la Svezia deve un sistema di welfare tra i più rinomati d’Europa.

Già celebre in vita, divenne un martire nazionale quando, tornando da un cinema la sera del 28 febbraio 1986, venne assassinato esattamente a quest’incrocio. Un crimine così eclatante fu un vero trauma per la coscienza collettiva svedese, affezionata al quieto vivere e poco abituata alla violenza. Sono state esplorate molte piste e teorie ma, a 34 anni di distanza, non c’è ancora un colpevole e il caso è irrisolto.

Continuiamo a scendere per Sveavägen, e all’altezza della grande piazza di Sergels Torg (qui non rappresentata) seguiamo verso est il netto angolo della strada. Superato un incrocio, subito dopo sentiremo allungarsi verso sud uno stretta area verde rettangolare: la spianata di Kungsträdgården, i giardini reali, punteggiata di monumenti, locali e perfino un palco per i festival di musica e teatro che ne animano l’estate.

Se la attraversiamo verso sud, troveremo il ponte che la collega all’isolotto del centro storico. Se invece seguiamo la riva verso sud-est, dopo poco troveremo un altro ponte che ci porta all’isola di Skeppsholmen. Tra le sue basse casette sorge anche il Museo di arte moderna, che organizza regolarmente visite tattili alla collezione.

Proseguendo ancora verso sud-est, un altro ponte ci porta all’isolotto di Kastellholmen. Qui sorge un fortino ottocentesco in mattoni su cui svetta la bandiera svedese: i più apprensivi tra i cittadini di Stoccolma la controllano regolarmente perché, finché sventola, significa che il paese non è in guerra! Un rischio remoto ma non inesistente, visto che la Svezia è stata formalmente neutrale dal 1812 al 2009, anno in cui si è unita alla NATO.

Da Djurgården a Östermalm

Torniamo all’angolo in basso a destra e, dalla riva di Södermalm, seguiamo lentamente il margine della mappa verso nord. Troveremo prima l’acqua, poi di nuovo la terra e subito dopo una grande area verde. Questo bosco è quel che resta oggi della tenuta di caccia reale, che una volta occupava tutta l’isola di Djurgården (di cui qui è rappresentato solo il lato occidentale).

Se ci spostiamo verso ovest, in mezzo alla superficie in rilievo troveremo la croce ricavata di Skansen. Questo luogo occupa in realtà gran parte dello spazio circostante: nasce a fine ottocento come progetto etnografico, in cui interi borghi sono stati acquistati, smantellati e ricostruiti in loco per preservare l’architettura e le tradizioni della Svezia pre-industriale, che all’epoca stavano rapidamente scomparendo. Oggi è una vera e propria “Svezia in miniatura”, con tanto di laboratori artigiani funzionanti, viottoli, chiese e uno zoo che ospita rappresentanti della fauna scandinava.

La nascita di Skansen, che con più di un milione di visitatori l’anno è oggi fra le maggiori attrazioni turistiche d’Europa, ha contribuito alla trasformazione di Djurgården in un polo museale e ricreativo. A sud di Skansen troveremo una strada che, se percorsa verso nord-ovest, ci porterà oltre il luna park di Gröna Lund, l’acquario, il museo dei Vichinghi e persino il museo degli Abba!

Quando la strada piega verso nord, poco prima di uscire dall’isola, potremo trovare un’altra croce alla sua sinistra. Trattasi del celebre Vasamuseet, un’enorme costruzione al cui interno è attraccato il Vasa, galeone del milleseicento che – come sempre – porta il nome della celebre famiglia reale.

A causa di un difetto di costruzione, la nave naufragò al primo viaggio il 10 agosto 1628, mentre salpava alla volta del Baltico per combattere la flotta di Polonia e Lituania. Il tragico e imbarazzante incidente, però, fece sì che le acque dolci del lago Mälaren preservassero il legno del vascello. Fu necessario aspettare gli anni ’60 del novecento perché un grande progetto di ingegneria potesse ripescarlo, ed oggi è esposto come esempio – più unico che raro – di una nave da guerra dell’epoca in perfetto stato.

Torniamo sulla strada e proseguiamo verso nord, attraversando un ponte e arrivando sull’isola (e omonimo quartiere) di Östermalm. Questa zona, che nel medioevo era “tutta campagna”, ha assistito a due trasformazioni importanti: nel seicento sono stati aperti campi di addestramento militare, mentre nell’ottocento è stato poi edificato un quartiere gentilizio, dove ancora oggi i prezzi delle case sono i più alti di Svezia.

Dopo il ponte, seguiamo verso ovest la strada che percorre la riva, Strandvägen. Qui, lungo un imbarcadero per navi private e commerciali, troveremo ristoranti, hotel di lusso e ambasciate. Sempre sulla costa, la strada piegherà poi verso nord-ovest e raggiungerà una biforcazione. Fermiamoci qui, all’altezza del Teatro Reale di arte drammatica, un edificio liberty fronteggiato da una serie di imponenti lampioni che paiono colonne.

Se invece di proseguire per la strada andiamo verso nord-est, incontreremo altre due croci a breve distanza, due mete dei nostri itinerari. Quella meridionale rappresenta il museo di arti performative, che è ospitato nel più antico edificio del quartiere. Questo lungo capannone su più piani, dai muri irregolari e fondamenta pietrose che spuntano dall’intonaco, ospitava i forni del pane che sfamavano i cavalieri un tempo lì stazionati. Il percorso del museo, con migliaia di strumenti musicali e di altre testimonianze, è interattivo e multisensoriale. C’è perfino una saletta con vari strumenti a disposizione dei visitatori, pronti per essere suonati: visitarlo è sempre uno spasso!

Poco più a nord, leggermente spostata a destra, troviamo la seconda croce, ed è qui che finisce la nostra passeggiata. Fondato nel 1888, l’Östermalm Saluhall è un grande mercato coperto dove potremo rilassarci e gustare la “fika” – ovvero l’ora del tè svedese, a base di bevande calde e brioche alla cannella!

Potremmo alternativamente prenderci qualche ingrediente fresco, un po’ di pane, e andare a fare uno spuntino sull’erba. Spaziando per la mappa, noterai molti altri spazi verdi, grandi e piccini. Stoccolma infatti non è solo ricca di parchi, ma ospita anche quasi 300 riserve naturali.

Se vuoi continuare l’esplorazione per strade non battute, prova a tornare a Slussen e prendere un traghetto per arrivare a Djurgården via acqua. La nave circumnaviga Kastellholmen, fa una fermata intermedia sulla costa orientale di Skeppsholmen, e poi attracca sulla riva opposta, vicino al Vasamuseet. Buona navigazione!

Glossario

Birger Jarl – fondatore di Stoccolma.
Djurgården – isola, foresta e antica tenuta reale.
Gamla Stan – centro storico comprendente tre isole: Helgeandsholmen, Riddarholmen e Stadsholmen.
Gröna Lund – Luna park.
Gustaf Vasa Kyrka – chiesa dedicata al sovrano.
Helgeandsholmen – isola del Parlamento.
Kastellholmen – isola con fortino e bandiera.
Kungsträdgården – giardini reali.
Mälaren – lago in cui sorge l’arcipelago di Stoccolma.
Norrmalm – isola a nord nella mappa, fusa con Östermalm.
Observatorielunden – parco dell’osservatorio.
Odengatan – lungo viale alberato di Vasastan.
Olof Palmes Gatan – viale intitolato a Olof Palme.
Östermalm – isola e quartiere a nord-est nella mappa; fusa con Norrmalm.
Östermalm Saluhall – mercato coperto di Ostermalm.
Riddarholmen – isola con chiesa antica.
Sergels Torg – grande piazza sulla Sveavägen.
Sibirien – quartiere popolare fuori mappa.
Skansen – museo etnografico.
Skeppsholmen – isola con museo d’arte moderna.
Slussen – ex-chiuse.
Södermalm – isola a sud della mappa.
Stadsbibliotek – biblioteca comunale.
Stadsholmen – isola del palazzo reale.
Strandvägen – via costiera di Östermalm.
Sveavägen – via trafficata da Vasastan al centro.
Torsgatan – viale.
Vasamuseet – museo del galeone Vasa.
Vasaparken – parco di Vasastan presso cui abitava Astrid Lindgren.
Vasastan – quartiere residenziale.

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