La mappa rappresenta le aree geografiche e i confini dello stato di Israele, di quello Palestinese e parte degli stati adiacenti.
Segni convenzionali
Le linee sono i confini e le coste;
le crocette sono le capitali;
i tondini scavati o a rilievo sono le altre città;
le superfici piene sono lo stato di Palestina;
le aree a puntini sono i laghi;
la linea a puntini è il fiume Giordano;
i nomi dei Paesi a vario titolo coinvolti sono scritti in braille e in nero all’interno del loro territorio o, nel caso della Striscia di Gaza, lì vicino.
Andiamo in Medio Oriente
Da ovest verso est, sul lato nord del Mediterraneo si affacciano Spagna, Francia, Italia, penisola balcanica (Grecia), Turchia e, ormai sulle coste orientali, Siria. Sul lato sud, sempre partendo da ovest, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto. Tra la Siria e l’Egitto si estende l’area occupata da questa mappa de La Girobussola. Perciò andando in nave, mettiamo da Taranto, salutiamo a sinistra l’Albania, aggiriamo la Grecia, ci lasciamo a destra Creta, passiamo un po’ a sud della Turchia e a nord di Cipro, tocchiamo la Siria che si affaccia al mare con la città di Tartus, e arriviamo all’area qui rappresentata.
Altrimenti, sempre da Taranto, puntiamo decisamente verso sud, attraversiamo mar Jonio e Mediterraneo, voltiamo a sinistra, costeggiamo Libia ed Egitto e ancora siamo arrivati all’area rappresentata da questa nostra mappa. Qui siamo in quello che viene definito Medio Oriente, anche se questo nome riguarda un’area più ampia che comprende diversi altri Stati tra cui anche Arabia, Emirati, Iran e Iraq. Nota bene: Le denominazioni Vicino Oriente e Medio Oriente sono sinonimi.
Lungo i confini dello stato d’Israele
Disponete la mappa in verticale con l’angolo tagliato in alto a destra. Così avrete le scritte in nero e in braille giuste e disponibili per una corretta lettura, oltre che il nord in alto. Solo una piccola premessa: dati e confini che qui riportiamo hanno un certo livello di approssimazione perché i conflitti possono portare a modificazioni e perché, a seconda delle parti in causa, i conteggi cambiano.
Una prima esplorazione a due mani rileva una serie di linee che vanno in direzioni diverse, molte scritte, uno spazio pieno non troppo grande al centro. Ora conviene esaminare la mappa più in dettaglio e cercare la scritta “ISR”, cioè Israele. La scritta si trova al centro in basso, all’interno dei confini di questo Paese, e quindi raggiungiamoli e seguiamoli. Ciò non sarà sempre facile perché lungo i confini troviamo diverse realtà che scopriremo meglio più avanti.
Il territorio israeliano occupa tutta la parte centrale della nostra mappa raggiungendone quasi il lato nord e quello sud. Ha una forma allungata e fusiforme: circa 470 km di lunghezza da nord a sud e 135 km di larghezza da est a ovest nel suo punto più ampio. Occupa, nella realtà, una superficie di 22.100 kmq, compreso il deserto del Negev, e ha 9 milioni di abitanti, cioè un po’ meno della Lombardia, che ha 23.000 kmq e 10 milioni di abitanti. Quindi la nostra mappa rappresenta in tutto una ben piccola porzione di mondo, ma in questa piccola porzione si toccano Israele, Palestina, Libano, Giordania, Siria ed Egitto, cioè una serie di confini e territori molto contesi e governi problematici, se è lecito l’eufemismo. Proviamo a districarci il meglio che si può.
Cominciamo da nord e muoviamoci lungo il confine in senso orario. La scrita “LIB” al di là del confine e proprio vicino al margine superiore del foglio ci dice che a nord di Israele c’è il Libano, un altro piccolo stato di soli 10.000 kmq. La capitale Beirut qui non è segnata perché sarebbe oltre il limite del foglio. Su questo confine i miliziani sciiti libanesi conosciuti come Hezbollah e l’esercito israeliano si scambiano frequenti cortesie.
Procediamo verso est e al confine troviamo una porzione della Siria, con la crocetta che ne indica la capitale Damasco e, subito sotto, la scritta “SIRIA”. Qui la Siria non arriva al mare, ma se la nostra mappa avesse un suo sviluppo a nord del Libano, ci troveremmo a nord delle coste libanesi e a sud di quelle turche, quelle siriane.
Il territorio israeliano qui, tra Libano e Siria, nei pressi dello spazio a puntini, rappresenta i 2000 kmq delle Alture del Golan, prima occupate nel 1967 e poi annesse dagli israeliani nel 1981. L’area a puntini tra Siria e Israele rappresenta il lago di Tiberiade, e Tiberiade è infatti il tondino-città poco distante.
Scendendo lungo il confine israeliano, a sud della Siria, non troviamo più una linea ma una serie di puntini: è il fiume Giordano, che separa Israele dalla Giordania. Di quest’ultima trovate la capitale Amman segnata con una crocetta a destra del fiume, mentre scendendo in basso trovate la scritta “GIORDANIA”. Questo è uno stato monarchico grande come un terzo dell’Italia, ma prevalentemente desertico.
Riprendiamo a seguire scendendo la linea a puntini del Giordano e la vediamo costeggiare un’area piena: è la famosa Cisgiordania, dove “cis” sta per “al di qua”, cioè al di qua del fiume, dal punto di vista israeliano. Questa è una delle due parti dello stato Palestinese (l’altra parte è la Striscia di Gaza), ma è uno stato conteso. Ha sì un suo presidente: Abbas, ha sì una sua capitale: Gerusalemme Est, ha sì una maggioranza di abitanti arabi, ma Abbas è presidente dal 2005, fa da capitale la città di Ramallah e un gran numero di insediamenti israeliani sono stati costruiti nella regione dal 1967 ad oggi. Ha un’estensione di quasi 6000 kmq, più o meno come una delle nostre province, ma ben più di 3 milioni d’abitanti.
Nella superficie piena che rappresenta la Cisgiordania, cercate di individuare a nord un tondino scavato che indica Nablus. Scendendo lungo il pieno trovate l’altro tondino di Ramallah, e subito sotto al fondo di una profonda rientranza del pieno, una crocetta, per metà scavata e per metà a rilievo: è Gerusalemme. La parte scavata ci indica Gerusalemme Est, capitale dello stato Palestinese. La parte in rilievo è invece la capitale dello stato d’Israele, ma non sempre riconosciuta a livello internazionale perché comprende parti di quella che dovrebbe essere Gerusalemme Est. È evidente come questa posizione della città la ponga al centro di forti tensioni. Qui ci troviamo tra il 31esimo e il 32esimo parallelo nord. Tenete conto che la pianura padana è attraversata dal 45esimo, Catania dal 38esimo.
A sud di Gerusalemme, un altro tondino indica Betlemme. Quella che oggi è Cisgiordania un tempo si chiamava Giudea e Samaria. Seguiamo verso sud il corso del fiume e lo troviamo sfociare in un’area a puntini che è il mar Morto.
Questo lago salato si trova ad una profondità di 400 metri sotto il livello del mare, e nella sua parte settentrionale è molto profondo: altri 400 metri. È così salato che permette a chiunque di galleggiare senza sforzo, ma è difficile nuotare, in quanto si emerge troppo dall’acqua. È collegato con un canale alla sua parte meridionale che è ormai quasi asciutta e non supera mai i due metri di profondità. Dovreste riconoscere bene le due parti del lago sulla mappa. Il mar Morto non ha emissari perché qui attorno è deserto, e l’acqua che il Giordano apporta, evapora.
Scendendo, il confine attraversa il deserto, quello della Giordania ad est e quello israeliano (il Negev) ad ovest. È per questo che qui il confine è così lineare. Quasi al limite sud della mappa il confine diventa per brevissimo tratto una costa: Israele qui si affaccia sul Golfo di Aqaba, cioè nel mar Rosso. Anche la Giordania ci arriva, e qui ha il suo unico sbocco al mare.
A sud della Giordania (qui ce n’è solo una strisciolina) c’è l’Arabia Saudita, e anche qui il confine con la Giordania è una retta. La costa ovest del golfo di Aqaba è invece egiziana, e cioè di quella parte d’Egitto che ci è ben nota col nome di penisola del Sinai (troviamo la scritta “EGITTO” in basso a sinistra). Nella mappa non si capisce che questo scampolo di terra egiziana è una penisola, ma questo perché dovremmo avere un foglio molto più grande per accoglierla interamente. Se l’avessimo, allora oltre la penisola del Sinai, ad ovest, troveremmo il canale di Suez. Il Sinai fu occupato da Israele nel 1967, nella guerra dei sei giorni, ma restituito all’Egitto nel 1982 in seguito agli accordi di Camp David.
Risaliamo ora lungo il confine israelo-egiziano, anch’esso lineare come i precedenti, ed arriviamo alla martoriata Striscia di Gaza. Un pieno piuttosto piccolino, una striscia appunto, stretta tra Israele e la costa mediterranea: infatti la nostra scritta “GAZA” è proprio in mezzo al mare, lì davanti. Se osservate attentamente, troverete che la Striscia ha anche un piccolo punto di contatto con L’Egitto a sud. Sono 365 kmq (come due o tre dei nostri comuni, un terzo del comune di Roma) per più di due milioni di abitanti, cioè come Roma.
La Striscia è circondata dalle parti di terra da una barriera costruita sotto la guida del primo ministro israeliano Yitzhak Rabin. Essa è costituita da recinzioni di filo con pali, sensori e zone cuscinetto lungo i terreni confinanti con Israele; da muri di acciaio o calcestruzzo lungo il confine con l’Egitto. La barriera presenta solo tre punti di attraversamento: a nord il valico di Erez verso Israele, a sud il valico di Rafah verso l’Egitto, a est il valico di Karni, utilizzato solo per le merci.
Risalendo lungo la costa mediterranea oltre la Striscia di Gaza troviamo un po’ più a nord il tondino indicante la città di Tel Aviv e più in alto, fin quasi al Libano, Haifa. Resta solo da indicare la posizione di un’ultima città, il cui tondino di riferimento si trova poco sopra la scritta “ISR”, all’interno del territorio dello stato d’Israele: è Bersabea, la città del deserto del Negev.
Abbiamo tralasciato volutamente quasi tutti i riferimenti storici perché esulano dall’esplorazione guidata della mappa. A cominciare da Wikipedia per seguire con tutte le pubblicazioni anche quotidiane sull’argomento, ciascuno potrà documentarsi e formare o dare sostanza alle proprie idee.
La Girobussola APS distribuisce questa guida e la mappa a cui si accompagna devolvendo il ricavato a Medici Senza Frontiere.