Mappa della Tunisia


La mappa rappresenta sommariamente il territorio della Tunisia, alcune località al suo interno e i suoi confini.

Segni convenzionali


Le parti piene (nere) sono i paesi confinanti;
la linea incavata nel pieno è il confine tra Libia e Algeria;
il vuoto (bianco) è il mare Mediterraneo e, all’interno della mappa, i due laghi salati di Chott el-Jerid;
l’area a puntini è il territorio tunisino;
i tondini sono città;
la linea grossa è la costa.

Esplorazione

Disponete la mappa in verticale con la scritta in basso verso di voi e l’angolo tagliato in alto a destra. Ora avete correttamente il nord in alto.

Un primo contatto a due mani vi farà scoprire un’area prevalentemente vuota a nord e ad est: è il Mediterraneo. Due aree piene ad est e e ad ovest e sono rispettivamente Libia e Algeria, e un’area a puntini al centro della mappa è il territorio della Tunisia.

La Tunisia è uno degli Stati arabi del Nordafrica, anzi quello che si spinge più a nord del continente, fino al 37° parallelo, a 140 km dalla Sicilia. Fa parte del Maghreb, come il Marocco, l’Algeria e la Libia, ma dei quattro è quello più piccolo. Maghreb in arabo vuol dire “tramonto” o “Occidente” in contrapposizione a Mashreq (“Il Levante”), che si estende dall’Egitto all’Iraq e fino alla penisola arabica.

Da nord a sud la Tunisia è lunga 1.200 km, quasi come l’Italia, mentre la larghezza massima da est a ovest è di 280 km ed è larga quindi come metà Italia. Tuttavia ha solo 11 milioni e mezzo di abitanti (arabi e berberi), perché quasi la metà è occupata dal deserto del Sahara (il 40%). Superano i 4 milioni i tunisini all’estero.

Esploriamone ora coste e confini a partire dal primo pieno che trovate a sinistra in alto: quella è parte delle coste algerine. Proseguiamo lungo la costa in senso orario e al pieno (nero) succede la parte punteggiata del territorio tunisino. La sporgenza che trovate si chiama Cap Blanc ed è questa la parte più settentrionale dell’Africa. Il porto e la città non segnata di Biserta si trovano proprio su questo lembo estremo d’Africa. A fianco c’è la penisola di Capo Bon, che si spinge in direzione nord-est verso la Sicilia: il Mediterraneo tra le due terre è detto Canale di Sicilia, e quell’isola che trovate ad est è Pantelleria.

Tra Cap Blanc e la penisola di Capo Bon si apre il Golfo di Tunisi e infatti in fondo al golfo, a sinistra, trovate il tondino che indica la posizione della capitale Tunisi. La città è costruita sulle modeste colline (50 m di altezza) che digradano dolcemente verso il lago di Tunisi, lago che è collegato al Golfo di Tunisi da un canale che termina al porto di La Goulette. L’antica città di Cartagine si trova appena a nord, lungo la parte costiera. Dirimpetto, alla base della penisola di Capo Bon, a destra nel golfo, trovate un altro tondino: è Hammamet, famosa come località turistica e per aver ospitato Bettino Craxi nel corso della sua latitanza dal 1994 fino alla morte.

Aggiriamo la penisola e scendiamo ora verso sud. La costa fa un’ampia curva e a qualche distanza da essa trovate il tondino della città di Kairouan, celebre per la sua moschea. Sotto, poco prima del confine con la Libia, si apre l’ampio golfo di Gabès con le isole Kerkennah a nord e l’isola di Djerba a sud. Questa è l’isola che noi chiamiamo Gerba, altra celebre località turistica.

Abbandoniamo ora il mare e seguiamo il confine tra Tunisia e Libia, e dopo poco ci troviamo nel deserto che occupa tutta la parte meridionale. Al 31° parallelo arriva l’ultima propaggine del territorio tunisino e proprio lì si toccano Libia e Algeria. Trovate il solco?

Risaliamo ora lungo il confine tra Tunisia e Algeria e a metà del lato sinistro della mappa trovate alcune zone vuote: sono i laghi salati di Chott el-Jerid, la cui parte più occidentale è nel territorio algerino; i loro bacini sono per parte dell’anno asciutti o al più fangosi e ricoperti di sale, per cui più che laghi veri e propri il termine corretto sarebbe “sabkha” o deserti di sale. D’estate qui è frequente il fenomeno detto della fata Morgana.

Potete notare una sottile linea che li attraversa: è una strada, sopraelevata rispetto al fondo, tanto acqua non ce n’è mai. Il tondino che raggiunge è Tozeur, una cittadina che sorge in una grande oasi e a cui è dedicata anche una canzone di Battiato: “I treni di Tozeur”. Più a nord passa (ma qui non è segnato) Il fiume Megerda, lungo 365 km che nasce in Algeria ma si snoda per tre quarti del suo percorso in territorio tunisino, prima di sfociare a nord di Tunisi. Nella sua fertile vallata si concentrano le attività agricole del paese.

I 45-47 gradi estivi sono mitigati sulle coste (e solo sulle coste) dalle brezze marine, mentre quando il vento (ghibli) soffia dal deserto la temperatura diventa opprimente.

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