La mappa rappresenta l’Italia con i confini di Stato e quelli delle regioni, ognuna con il rispettivo capoluogo.
Segni convenzionali
Il pieno è nero e indica le tutto ciò che non è Italia;
i solchi individuabili nel pieno indicano i confini tra gli Stati;
la linea grossa è la costa;
le linee più sottili sono i confini tra le regioni;
i tondini sono i capoluoghi di regione con la relativa sigla in braille nei pressi;
la crocetta è invece Roma.
Il giro d’Italia
Disponete la mappa in verticale con l’angolo tagliato in alto a destra. Ora avete il nord in alto. La nostra esplorazione però comincia dall’angolo opposto, quello in alto a sinistra.
Lì è nero, è pieno ed è Francia. Scendete lungo il margine della mappa fino al termine di quel pieno, vi aspetta una buona porzione di spazio vuoto: è il Tirreno e il Mar Ligure.
Seguiamone allora la costa nord partendo da sinistra. Da qui, Ventimiglia, fino a Trieste navigheremo lungo 7456 km di coste circumnavigando tutta l’Italia!
Anzitutto troviamo un bel golfo ad arco, al centro del quale la sigla GE vi dice che lì si trova Genova. La linea sottile che si trova alle sue spalle delimita il territorio della Liguria.
La costa piega prima verso sud-est e poi decisamente verso sud. Al suo interno è Toscana, e la sigla FI nei pressi di un tondino indica Firenze.
Scendendo lungo la costa tirrenica vi imbattete nell’isola d’Elba sotto la quale trovate la scritta in braille per esteso. L’Elba è quasi un triangolo che punta verso ovest: se vi spostate in quella direzione arrivate alla Corsica, tutta piena perché è francese da due secoli e mezzo.
Ma non perdiamo il filo e torniamo alla costa toscana che va orientandosi obliquamente verso sud-est. Un confine interno vi dice che dalla Toscana siamo entrati in Lazio, e non lontano dalla costa una crocetta vi indica Roma con la relativa sigla RO sotto.
Navigando sempre nei pressi della costa, superiamo il confine tra il Lazio e la Campania e troviamo sulla terraferma a destra la sigla NA che indica Napoli e a sinistra le isole di Ischia e Capri dichiarate dal braille a tutte lettere, tanto il mare qui è grande. Se però lo attraversate, come avete fatto prima per la Corsica, adesso verso ovest ci trovate la Sardegna con la sigla CA di Cagliari a sud.
Ma torniamo a Capri e alla costa. Sempre in direzione sud-est il confine interno ci dice che dalla Campania siamo passati alla Basilicata o Lucania che gode delle coste tirreniche per breve tratto. All’interno di questa regione siamo riusciti a far stare la sigla PT di Potenza e il suo tondino.
Basta scendere un po’ dalla Basilicata per incontrare il confine con la Calabria che prima volge a sud e poi, nella sua parte più estrema, a sud-ovest quasi ad incontrare la Sicilia da cui la divide lo stretto di Messina.
Giriamo ora attorno alla Sicilia, come dicono abbia fatto anche Ulisse, e dallo stretto e da Capo Peloro andiamo verso ovest. Non vi sfuggirà l’arcipelago delle Eolie accanto a cui sta la scritta per esteso. Procedendo verso ovest trovate nel mare la sigla PA, che vi svela che il tondino sulla costa è Palermo.
Aggirata l’estrema parte occidentale della Sicilia, cioè Capo Lillibeo, si entra nel canale di Sicilia al di là del quale c’è la Tunisia, il cui pieno trovate nell’angolo in basso a sinistra della mappa. In mezzo al canale di Sicilia c’è Pantelleria (scritto PANTEL). Il canale, da Mazara del Vallo in Sicilia a Capo Bon, è largo solo 145 km e Pantelleria si trova un po’ più a sud del 36° parallelo.
Seguendo il lato meridionale della Sicilia, facciamo una brusca virata verso nord a Capo Passero ed entriamo nel Mar Ionio, e risalendo torniamo a toccare le coste calabre che adesso però seguiremo risalendo verso nord, in questo mare quasi greco.
Trovate la sigla CZ e il tondino di Catanzaro? È il capoluogo della Calabria. Risalendo la costa sinuosa superiamo il confine interno tra Calabria e Basilicata che da questa parte, sullo Ionio, si affaccia per un tratto più lungo.
A questo segue quello pugliese, che ben presto piega decisamente verso est col golfo di Taranto e poi sud-est verso il Salento. Arrivati all’estremo limite est della Puglia siamo nel canale d’Otranto. Di là ci sarebbe l’Albania ma, come vedete, siamo già sul margine destro della mappa e perciò non ci sta.
Dallo Ionio siamo ormai entrati nell’Adriatico. Sul lato settentrionale della Puglia la sigla BA sta a dire che il tondino è Bari, e lo superiamo risalendo. Le coste italiane dell’Adriatico sono piuttosto lineari, ma prima di uscire dalla Puglia dobbiamo aggirare il promontorio del Gargano.
Fatto ciò incontriamo il confine con il Molise: trovate la sigla CB per Campobasso nel mare? È l’unico posto in cui siamo riusciti a metterla: il tondino lo trovate all’interno del piccolo territorio molisano. Al posto della sigla ci sarebbero le Isole Tremiti, ma nella vita bisogna pur fare delle scelte!
Saliamo e ci ritroviamo in Abruzzo. Al centro la sigla AQ indica l’Aquila. Proseguendo verso nord, dall’Abruzzo si passa nelle Marche, il cui capoluogo Ancona è sul mare con la sigla AN proprio tra le onde! Lo stesso abbiamo fatto per la Repubblica di San Marino il cui territorio trovate proprio stretto tra il limite settentrionale delle Marche e quello meridionale della Romagna.
Ma siete in grado di trovare l’Umbria, sapendo che il capoluogo è Perugia e che la sigla è PG?
Intanto, superato San Marino siamo in Emilia-Romagna, al cui centro trovate Bologna con la sigla BO: è da qui che noi di Girobussola vi abbiamo inviato la mappa che state consultando.
Superate andando a nord la costa romagnola e i suoi richiami estivi, e dall’Emilia passate al Veneto: qui, proprio lungo il confine delle due regioni, passa il Po e il suo delta è un po’ dell’una e un po’ dell’altra regione. La sigla VE sta per Venezia che a dir la verità è sulla laguna, ma è così vicina alla terraferma che non la si individua.
A nord di Venezia la costa volta decisamente verso est, al Veneto succede il Friuli-Venezia Giulia e proprio incastrato in un angolino c’è il tondino di Trieste (sigla TS nei pressi). Quello che abbiamo chiamato angolino è in verità il golfo di Trieste, alle spalle del quale c’è la penisola dell’Istria che dalle parti di Trieste è Slovenia ma nella punta è Croazia. Vedete che non è più Italia? Infatti è tutta piena e nera. Il leggero solco a metà penisola segna il confine tra le due nazioni ex-jugoslave.
Se vi vien voglia di andare all’estero potete anche discendere lungo il lato orientale dell’Adriatico: è tutta Croazia e i solchi che trovate non sono sempre confini ma spesso, specie lungo la costa, gli stretti bracci di mare che dividono le molte isole vicine alla terraferma croata.
Da Trieste, se vogliamo fare tutto il giro d’Italia, dobbiamo abbandonare il mare e salire sui monti perché d’ora in poi il nostro confine passa in mezzo alle Alpi. Risaliamo perciò da Trieste verso nord lungo il confine italo-sloveno e ben presto incontriamo un solco che ci dice che il territorio al di là è l’Austria.
Seguendo, ci rivolgiamo decisamente verso ovest, avvertiamo un confine interno: è di nuovo il Veneto che si spinge fino a questa altezza con la provincia di Belluno e si intrufola tra Friuli e Trentino-Alto Adige che troviamo subito dopo. Oltre il confine è sempre Austria, anzi, più specificamente è la regione austriaca del Tirolo.
Le trovate all’interno le due sigle, TN per Trento più a sud e BZ per Bolzano più a nord. Qui siamo oltre il 46° parallelo e non è ancora la punta più settentrionale d’Italia. Potete contare che tra un parallelo e l’altro ci siano circa 110 km e fate i conti di quanto è lunga l’Italia.
Però nell’angolo a sinistra in alto dell’Alto Adige un solco in mezzo al pieno traccia il confine tra Austria e Svizzera mentre, all’interno, all’Alto Adige segue la Lombardia. Trovate la sigla MI di Milano? Un po’ più a nord della città, in un rilievo appena accennato c’è il lago di Como che abbiamo voluto segnare per l’amore che portiamo al Manzoni: li scoprite i due rami verso sud?
Ad ovest di Milano, lungo il Ticino si svolge il confine della Lombardia col Piemonte e non distante la sigla TO sta per Torino.
Nell’angolino nord-ovest del Piemonte, una lieve linea semicircolare delimita un piccolo spazio con un tondino al centro: è la Val d’Aosta e non c’era lo spazio per mettere la sigla. Però nello spazio pieno dovreste individuare un solco che punta verso l’angolo alto a sinistra della mappa: è il confine tra Svizzera e Francia. Da lì è cominciato il nostro giro, e lì finisce.