Mappa dell’America del Nord

La mappa rappresenta le coste e i confini interni del Nordamerica e le parti adiacenti dell’America Centrale e del Sud.

Segni convenzionali

Pieno, nero – territori non nordamericani;
solchi nel pieno – i confini tra gli Stati non nordamericani;
linee – la costa e i confini interni tra gli Stati;
scritte braille – nomi o iniziali del nome dello Stato;
il vuoto è il mare o, se all’interno della costa, il territorio degli Stati nordamericani.

Esplorazione

Disponete la mappa per il lungo con l’angolo tagliato in alto a destra. Quel lato lungo è il nord.

Al centro della mappa trovate due grandi estensioni: non vi servirà immaginazione per sapere che sono Canada e Stati Uniti, visto che c’è scritto! Ugualmente non faticherete ad individuare Alaska a sinistra e Groenlandia a destra per lo stesso motivo. Tra le due, lungo il lato nord della mappa, un fitto ricamo di isole che costituiscono l’arcipelago Artico canadese.

Ora faremo il giro di tutto il continente.

Cominciamo da quella superficie vuota a nord-ovest della mappa, cioè in alto a sinistra che abbiamo già scoperto essere l’Alaska (trovate la scritta all’interno).

E’ una terra immensa, poco meno di sei Italie! Eppure se Bologna e Modena si mettessero assieme avrebbero più abitanti. Per forza: lì è un bel freddo! Oltre alla latitudine (qui passa il 65° parallelo) lo suggerisce il nome del mare che la bagna a nord: è il Mar Glaciale Artico! Fortuna che hanno il petrolio! È uno degli Stati Uniti (vedete la scritta “USA” poco sopra?) benché, come potete osservare dalla cartina, sia staccato dagli altri Stati. Confina infatti solo con il Canada. Più vicina degli altri Stati Uniti è la Russia, cioè la Siberia ad ovest, dalla quale la divide solo lo stretto di Bering di soli 82 km, ma qui non lo vedete perché la Siberia è in un’altra tavola.

Scendendo lungo la costa dell’Alaska entriamo nell’oceano Pacifico e fiancheggiamo le isole Aleutine, ricche di vulcani attivi. Dopo un po’ le coste diventano canadesi. Il Canada, come d’altra parte anche Stati Uniti e Messico, è una federazione. È grande più o meno come l’Europa ma ha solo i due terzi della popolazione italiana: del posto ne hanno! Ci sono sei ore di differenza tra questa costa occidentale e quella orientale, cioè come dall’Italia a New York.

Qui comincia la catena delle Montagne Rocciose che scende lungo la costa occidentale del continente fino al Nuovo Messico, uno degli Stati Uniti meridionali.

La costa occidentale del Canada gode di inverni meno rigidi dell’interno con temperature medie in gennaio anche superiori a 0 gradi, mentre nell’entroterra le temperature medie durante tale periodo oscillano intorno ai -15 con picchi sotto i -40°.

Scendiamo, e attorno al 49° parallelo il Canada cede il posto agli Stati Uniti che seguono questo parallelo per un bel tratto: osservate infatti come il confine tra Canada e Stati Uniti sia a lungo una linea retta.

Scendendo lungo il Pacifico costeggiamo questa che è la famosa West Coast, occupata da Washington, Oregon e California con Los Angeles, San Francisco, Hollywood. Tenete presente che qui c’è lo Stato Washington, mentre la città omonima capitale degli Usa è sulla costa atlantica, dall’altra parte, a diversi fusi orari di differenza. Già, perché anche gli Usa occupano una bella estensione: poco meno del Canada, cioè poco meno dell’Europa per 330 milioni d’abitanti.

Proprio vicino alla costa californiana, e cioè davanti alla contea di Los Angeles, trovate un puntino: è l’isola di santa Catalina che ha dato il nome al sistema operativo che alcuni di noi stanno usando.

Scendiamo ancora lungo la costa del Pacifico e siamo entrati nel Messico. Il Messico non è grande come gli altri due Stati del Nordamerica, ma nella sua superficie ci starebbero comode sei Italie e ci sarebbe ancora spazio: sono due milioni di kmq e gli abitanti sono poco più del doppio di quelli dell’Italia.

Stiamo costeggiando una lunga penisola che non si distacca molto dal continente, almeno qui sulla mappa. È la penisola di California. Intendiamoci bene: c’è la California Stato, e appartiene agli USA, e c’è una California penisola che è più a sud e che appartiene al Messico. Divide la California dal continente il golfo omonimo, lungo e stretto.

Le coste fanno una lunga curva piegando ancor più verso sud-est. Su questa costa c’è la famosa città di Acapulco. La superficie messicana si restringe, quasi si strozza e lì c’è il Chiapas, lo Stato più meridionale del Messico. Il Chiapas confina proprio lì con il Guatemala, che è invece uno degli Stati dell’America Centrale, qui pieno.

Per maggiori dettagli sul Centramerica, consultate la mappa relativa.

In questa ultima parte in basso a destra della mappa si succedono sulla costa del Pacifico Guatemala, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica e Panama. Qui la strisciolina del Centro America diventa davvero sottile, e infatti qui a Panama è stato realizzato nel 1914 il canale che permette alle navi di passare dall’altra parte.

Passiamo anche noi e ci ritroviamo nell’Oceano Atlantico.

La mappa rappresenta qui, al centro del lato lungo inferiore, uno scampolo del Sudamerica (Colombia, Venezuela… ma andate a vedere la tavola relativa per maggiori dettagli).

Procediamo ora in direzione nord-ovest risalendo lungo l’America Centrale e cioè nell’ordine, dopo Panama, il Costa Rica, il Nicaragua,l’Honduras, il Belize, tutti Stati che qui sono separati da solchi nel pieno.

Ad un certo punto finisce il pieno e trovate una penisola vuota all’interno che punta verso nord-est: siamo di nuovo nel Nordamerica e quella è la penisola dello Yucatan ed è territorio messicano. Se provate ad aggirarla, dovrete incontrare uno stretto che la divide da un’isola lunga e sottile: è Cuba, e quasi attaccate a lei ci sono le altre grandi Antille: Giamaica, Hispaniola con la repubblica Dominicana e Haiti, e Portorico, ma guardate la mappa dell’America Centrale per distinguerle bene.

Torniamo alla penisola dello Yucatan e terminiamo di circumnavigarla. Siamo entrati nel golfo del Messico, anche se a tutta la sua parte nord si affacciano nell’ordine da ovest Texas, Luisiana, Mississippi, Alabama e Florida che sono degli USA. Per uscire dal Golfo del Messico dobbiamo aggirare proprio la Florida che punta anch’essa verso Cuba.

Passato lo stretto e circumnavigata la Florida, al cui largo c’è l’arcipelago delle Bahamas (lo individuate?), seguiamo ora la costa atlantica degli USA che va in direzione nord-est. È la parte più popolosa. Lungo tutta questa costa si estende la catena dei monti Appalachi e si susseguono numerosi degli Stati a stelle e strisce. Prima gli Stati del sud: Georgia, Carolina del Sud e del Nord, Virginia; poi quelli del New England, i primi ad essere colonizzati e su cui furono fondate Washington D.C., cioè la capitale, Filadelfia, Baltimora e soprattutto New York sul 40° parallelo, cioè quello di Napoli. Ciononostante il clima newyorkese è ben diverso da quello del Vomero e di Mergellina: le massime di gennaio sono mediamente di 3°, e questo perché non ci sono montagne a nord di New York che fermino i venti polari.

Seguiamo la costa verso nord-est, l’ultimo degli Stati Uniti è il Maine. Pensate che da qui comincia l’Appalachian Trail, il sentiero degli Appalachi, un percorso riservato a camminatori estremi: da qui arriva dopo 3500 km di natura prevalentemente selvaggia in Georgia. Ricordate dov’era? È celebre nel mondo dell’escursionismo, una delle cui sfide principali è di tentare di percorrerlo tutto in una sola stagione.

Proseguendo, torniamo in territorio canadese, nella provincia della Nuova Scozia che si affaccia sul golfo di San Lorenzo. Trovate un’isola da quelle parti? È l’isola di Terranova, che prova a chiuderlo ma ci riesce solo in parte.

Ora la costa canadese piega verso nord-ovest ed è la provincia di Terranova e Labrador a cui l’isola appartiene. Da qui vennero quei cani che, una volta selezionati, tanto ci sono stati compagni. Hanno le zampe palmate per l’abitudine all’acqua e hanno il pelo folto poco adatto alle nostre case, ma tanto a quelle temperature glaciali. Qui c’è anche il Quebec, e da queste parti il Canada parla francese.

Ancora un poco lungo questa costa nord-orientale e troviamo uno stretto che ci conduce in un’amplissima zona d’acqua, quasi un buco grosso modo triangolare nel tessuto canadese: è la baia di Hudson, la più grande baia del mondo. Attenzione: nonostante abbia lo stesso nome, non ha niente a che fare con il fiume Hudson che corre tutto negli Stati Uniti per arrivare a New York.

Usciamo ora dalla baia di Hudson, risaliamo la costa e dovremo avventurarci in un labirinto di isole fino a trovare uno stretto (lo stretto di Nares) che divide una delle isole dell’arcipelago Artico canadese da una grande isola ad est. È la più grande isola del mondo: la Groenlandia, e appartiene alla Danimarca. Il suo nome inganna: vorrebbe dire terra verde e invece è bianca di ghiacci, almeno finché i cambiamenti climatici glielo permetteranno.

Entriamo così a sfiorare la terra degli Inuit, fatta di arcipelaghi e ghiaccio da qui fino all’Alaska, da cui abbiamo cominciato il nostro giro. È tra queste isole e questi ghiacci (appunto l’arcipelago Artico canadese) che si sviluppa il cosiddetto passaggio a nord-ovest che permette di passare dall’Atlantico al Pacifico. Canada e Stati Uniti se ne contendono la proprietà dato che si tratta di un passaggio strategico.

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